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Tria: «Decreto famiglia senza coperture»

Gelo del ministro dell’Economia sul provvedimento voluto dal M5S. E la misura slitta. E poi: «Gli 80 euro di Renzi saranno riassorbiti, provvedimento sbagliato»

Sfida nel governo sul decreto famiglia. «Non sappiamo cosa sia questo miliardo. Se si spenderà meno di quanto preventivato (per il reddito di cittadinanza, ndr) si saprà a fine anno e non adesso. È inoltre chiaro che queste spese non possono essere portate all’anno successivo». È quanto ha affermato il ministro dell’Economia, Giovanni Tria in una intervista ad Agorà.

Intervenuto in mattinata su Rai Tre, il ministro ha parlato quindi delle coperture del decreto famiglia che - spiega - «per ora non sono state individuate». Il provvedimento è stato quindi rinviato. Immediata la replica M5S: «È curioso che Tria parli di assenza di coperture quando il miliardo è stato certificato anche dal presidente Inps, e ammetta poi candidamente che la Flat tax così come proposta si potrebbe invece fare, quando le coperture secondo i tecnici superano i 30 miliardi. Tra l'altro è lui il ministro dell'economia, il 1 miliardo per le famiglie lo abbiamo trovato noi e se non ha capito gli possiamo spiegare come». Quanto alla flat tax «si può fare facendo delle scelte conseguenti dal lato della spesa. La flat tax di per sé è un termine molto generico, bisogna vedere come è disegnata, qual è il percorso che verrà seguito per fare questa riforma fiscale». «È chiaro che c'è un percorso che bisogna fare, non potrà essere fatta tutta insieme e questo si deciderà. C'è un bilancio da considerare, se di diminuiscono le tasse nel loro complesso evidentemente si deve contenere la spesa», ha aggiunto.

Tornano poi in bilico gli 80 euro di Renzi: «Nell'ambito di una riforma fiscale gli 80 euro vengono riassorbiti. Tecnicamente è stata una decisione sbagliata, risultano come spese e non come un prelievo. Inoltre tecnicamente è stato un provvedimento fatto male», ha detto il ministro dell'Economia, spiegando anche che gli 80 euro sono stati adottati dall'ex premier Renzi spendendo 10 miliardi poco prima delle precedenti elezioni europee.
21-05-2019


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