Turchia, Italia blocca export di armi
A dirlo il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a margine del Consiglio europeo. Esercito siriano entra a Manbij. Trump: pronto a distruggere economia turca
Nelle prossime ore l'Italia varerà un decreto ministeriale «che devo firmare come ministro degli Esteri» per bloccare «l'export di armamenti verso la Turchia per tutto quello che riguarda il futuro dei prossimi contratti e dei prossimi impegni». A dirlo il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a margine del Consiglio europeo.
Intanto, all'indomani dell'annunciata intesa tra Bashar al Assad e i curdi per frenare l'incursione turca nel nord-est della Siria, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan annuncia che non si ferma e mette Kobane nel mirino. «È un passo vitale quanto l'operazione a Cipro del 1974», scandisce il leader di Ankara. Parole che fanno reagire Donald Trump, il quale sta per piombare la scure di «grandi sanzioni» americane. E mentre gli Stati Uniti si preparano a ritirare definitivamente le loro truppe dalla Siria dopo l'abbandono di Kobane, il Presidente Usa tuona: «Veramente c'è qualcuno che pensa che dovremmo andare in guerra con un membro della Nato come la Turchia? Basta alle guerre senza fine». E su Twitter conferma che a breve firmerà un ordine esecutivo «per imporre sanzioni contro dirigenti ed ex dirigenti del governo turco e qualsiasi persona che contribuisca alle azioni destabilizzanti della Turchia nel nordest della Siria». Saranno inoltre aumentati i dazi sull'acciaio sino al 50% e fermati i negoziati per un accordo commerciale con Ankara da 100 miliardi di dollari.
Le notizie dal fronte, poi, riportano che l'avanzata di Ankara prosegue. Mentre le forze di Damasco risalgono la Siria da est e da ovest fino a una ventina di km dal confine, stringendo il campo d'azione dell'offensiva, la Turchia ha lanciato l'assalto alla città strategica di Manbij e punta Kobane. Per il momento comunque le forze speciali turche restano nella retroguardia con i blindati. Per discutere dei rischi di un potenziale confronto militare diretto tra Ankara e Damasco ci sono state nelle ultime ore consultazioni tra i capi di stato maggiore di Russia e Turchia. I carri armati turchi sono stati schierati anche a Jarablus, pronti ad attraversare l'Eufrate verso est. Gravissima resta anche la situazione umanitaria, con decine di vittime civili sul fronte curdo e 18 su quello turco. Per l'Organizzazione mondiale della sanità gli sfollati interni sono ormai 200 mila, di cui 70 mila bambini secondo l'Unicef, mentre 1,5 milioni di persone hanno bisogno di assistenza sanitaria, con un forte rischio di malattie infettive. |