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Gazzetta Ufficiale
Consiglio dei ministri approva nuovo decreto

Lunedì sera opposizioni a Palazzo Chigi. Il governo è pronto a collaborare per il prossimo "decreto aprile". Salvini: subito mascherine a operatori sanitari e forze

Il Cdm ha approvato il nuovo decreto sulla stretta anti-furbetti che introduce multe più salate per chi aggira le misure di contenimento del Coronavirus. Il Dpcm si basa sugli articoli 77 e 87 della Costituzione, quelli che prevedono l'adozione di un provvedimento provvisorio in casi straordinari di necessità e di urgenza. Verrà portato per la conversione alle Camere, appositamente convocate entro cinque giorni. Il provvedimento presentato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa.

«Abbiamo regolamentato anche in modo lineare i rapporti tra gli interventi del governo e le regioni, i presidenti delle regioni e province autonome possono adottare anche misure restrittive e se nel caso più severe ovviamente rimane la funzione di coordinamento del governo - ha detto Conte al termine del Cdm, illustrando il decreto -. Siamo pronti ad allentare le misure in ogni momento, speriamo prestissimo». «Si è creata discussione sul fatto che l'emergenza sarebbe stata prorogata fino al 31 luglio 2020: nulla di vero, assolutamente no. A fine gennaio abbiamo deliberato lo stato di emergenza nazionale, un attimo dopo che l'Oms ha decretato l'emergenza un'epidemia globale. L'emergenza è stata dichiarata fino al 31 luglio. Non significa che le misure restrittive saranno prorogate fino al 31 luglio».

Vengono dunque inasprite le sanzioni: tutti coloro che girano per la città e fuori territorio senza avere una giustificazione plausibile verranno puniti con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma che potrebbe arrivare fino ai 3.000 euro. Al punto 2 è prevista, poi, la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni, nei casi di negozi o attività commerciali aperti senza autorizzazione.

Nel testo quindi si legge: «Per contenere e contrastare i rischi sanitari derivanti dalla diffusione del virus COVID-19, su specifiche parti del territorio nazionale ovvero, occorrendo, sulla totalità di esso, possono essere adottate, una o più misure tra quelli cui al comma 2, per periodi predeterminati, ciascuno di durata non superiore a trenta giorni, reiterabili e modificabili anche più volte fino al 31 luglio 2020 e con possibilità di modularne l’applicazione in aumento ovvero in diminuzione secondo l’andamento epidemiologico del predetto virus». Quindi, si procederà a graduali aperture, nel momento in cui l'epidemia allenterà  la presa, ma l'emergenza per tecnici e giverno si prevede che possa durare fino alla fine di luglio.

Lunedì sera, Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia si sono detti disponibili a collaborare sui decreti economici per affrontare l'emergenza coronavirus. L'indicazione è emersa al termine del colloquio di 3 ore di lunedì sera a Palazzo Chigi tra Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Antonio Tajani e il premier Giuseppe Conte. «Europa coordini e basta con i pasticci sui decreti - ha chiesto il centrodestra, auspicando un approccio collaborativo da parte del governo -. Finalmente - ha detto Salvini - abbiamo parlato con i ministri delle cose da fare, e non abbiamo appreso le cose dalla tv. Il governo ci coinvolgerà sul decreto economico di aprile, e noi vogliamo dare il nostro contributo. Che sia l'inizio di un percorso che ci veda collaborare tutti insieme». E chiede l'immediato reperimento di mascherine per personale sanitario e forze dell'ordine.
Soddisfatta anche Melon ma non sono mancate le critiche per come è stata gestita finora la situazione dal governo, in particolare per l'ultima conferenza stampa di Conte, fatta senza che il decreto fosse pronto. «Abbiamo chiesto un'unità di crisi del Parlamento che coinvolga tutti i partiti. Abbiamo dato la nostra piena disponibilità a lavorare sui decreti economici, vogliamo poter dire la nostra. Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia Tajani, ha parlato di due tavoli tecnici, uno parlamentare e uno politico, «per valutare la strategia dell'Italia contro il coronavirus» e ha ricordato come serva «tutelare tutti i lavoratori, le piccole medie imprese, le partite Iva e i medici».
24-03-2020

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