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97.689 contagi, 10.779 morti, 13.030 guariti

«Proroga per misure in scadenza il 3». A dirlo il ministro per gli Affari Regionali Boccia. Il Papa: «Oggi sia per tutti la domenica del pianto». Al bando per 500 infermieri rispondono quasi in 10 mila

Secondo la Protezione civile, dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus, sono 97.689 le persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 in Italia (+5.217 persone rispetto a ieri). Di queste, 10.779 sono decedute (+756) e 13.030 sono guarite (+646). Attualmente i soggetti positivi sono 73.880 (+3815). I pazienti ricoverati con sintomi sono 27.386; 3.906 sono in terapia intensiva (+50, +1,3%), mentre 42.588 sono in isolamento domiciliare fiduciario.

In Lombardia, l’assessore al Welfare della Regione Giulio Gallera comunica che 416 i nuovi morti per un totale di 6.360 decessi. Il totale dei casi sale quindi a 41.007, in aumento di 1.592 (+4%). Si registra dunque un calo dei morti nell’arco delle ultime 24 ore, ieri infatti i decessi erano 542. Cala anche la curva dei casi totali che ieri era aumentata del 5,7% (+2.117), mentre oggi è aumentata del 4%. Aumentano i contagiati a Milano e nei comuni della provincia: nelle ultime 24 ore sono stati 546, più di quanto non abbiamo fatto registrare ieri Bergamo e Brescia, i due capoluoghi lombardi maggiormente flagellati dal virus. Nella sola città di Milano i nuovi contagianti sono 247 per un totale di 3.406.

«Quello che osserviamo è un piccolo rallentamento dei nuovi casi che arrivano al pronto soccorso. Vale per l’ospedale Sacco di Milano e per gli altri ospedali della regione un piccolo. Il momento è ancora difficile perché gli ospedali sono saturi, hanno tutti pazienti che sono arrivati nelle settimane precedenti e la degenza per Covid-19 è lunga». Lo dice Giuseppe De Filippis, direttore sanitario dell’ospedale Sacco di Milano, intervistato a Sky Tg24.

«Ieri tutte le regioni ci hanno confermato di aver ricevuto entro la giornata il materiale inviato dalla Protezione Civile in mattinata» è la conferma è del commissario Domenico Arcuri al termine della videoconferenza di questa mattina insieme a Protezione civile e alle regioni. «Ieri sono state consegnate 2,3 milioni di mascherine chirurgiche e 1,7 milioni di Ffp2 e Ffp3 per il personale sanitario. Nell’ultima settimana la media al giorno di mascherine consegnate alle regioni è stata di 3.59 milioni di pezzi, assegnati e consegnati altri 318 respiratori» si legge poi in una nota.

«Le misure in scadenza il 3 aprile inevitabilmente saranno allungate. I tempi li deciderà, come è sempre accaduto, il Consiglio dei Ministri sulla base di un'istruttoria che fa la comunità scientifica. Penso che in questo momento parlare di riapertura sia inopportuno e irresponsabile. Tutti noi vogliamo tornare alla normalità, ma prima dobbiamo riaccendere un interruttore per volta». Questa la linea del ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia ai microfoni di SkyTg24. In precedenza, il ministro della Salute Speranza aveva dichiarato: «Gli epidemiologici affermano che si vedono i primi effetti del contenimento. Non siamo però ancora al cambio di fase. Servirà tempo e gradualità».

La situazione resta critica in molte case di riposo per anziani e malati cronici. Per tutti, il caso di Borgomanero, seconda città della provincia di Novara, dove, l'Opera Pia Curti, una Rsa che ospita una sessantina di anziani per la maggior parte non autosufficienti, ha contato quattro morti in 24 ore, come ha raccontato il sindaco Sergio Bossi su Facebook. Per uno di loro è stata accertata la positività al Covid 19, mentre sugli altri tre, che pure manifestavano chiaramente i sintomi del contagio, non è stato eseguito il tampone. Una quindicina di ospiti sono stati spostati in un'ala isolata dell'edificio. Nei giorni scorsi il Comune aveva consegnato alla Rsa circa 300 mascherine, cinquanta delle quali ad alta protezione, oltre ad una dotazione di camici e tute monouso.

«Oggi sia per tutti noi la domenica del pianto». Così in mattinata Papa Francesco, che ha dedicato la giornata di oggi a tutte le persone che stanno piangendo a causa della pandemia. «Penso a tanta gente - ha detto il Pontefice nella messa a Santa Marta - che piange, gente isolata, gente in quarantena, gli anziani soli, gente ricoverata, le persone nelle terapie, i genitori che vedono che non c'è lo stipendio e non ce la faranno a dare da mangiare ai figli».

«L'Italia ha un cuore grande. Ne sono orgoglioso. Si è appena chiuso il bando della Protezione Civile per 500 infermieri disposti a lavorare sul campo per combattere il nuovo coronavirus. Hanno partecipato 9448 donne e uomini, di ogni età e di ogni regione
». Questo l'annuncio del ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha ringraziato i candidati e ha aggiunto: «Insieme ce la faremo».
29-03-2020

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