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Il Papa celebra la Domenica delle Palme in una basilica deserta

La benedizione si è svolta ai piedi dell'altare, non c'è stata la processione all'offertorio né c'è stata la processione con i ramoscelli di ulivo

Papa Francesco è arrivato nella basilica vaticana dove presiede, all'Altare della Cattedra, la solenne celebrazione liturgica della Domenica delle Palme e della Passione del Signore. E in una basilica con pochissima gente per una messa che si è svolta senza pellegrini a causa delle norme per contenere il contagio del coronavirus, non c'è stata la processione con i ramoscelli di ulivo né la processione all'offertorio, e la benedizione si è svolta ai piedi dell'altare su sui erano sono posti il crocifisso di San Marcello e l'icona della Salus Populi Romani.

Già nei giorni precedenti, la Conferenza Episcopale italiana aveva annunciato: «Potete benedire in casa il ramo di ulivo. E nel caso fosse difficile da reperire, si può benedire anche una pianta purché "verde"». Un vademecum diffuso appositamente dagli esperti della fede per questa domenica così speciale per tutti i cattolici del mondo. Nel dettaglio, il sussidio Cei prevede che, uniti in uno spazio della casa con l'immagine di Cristo crocifisso, si proceda ad accendere una lampada prima della proclamazione del Vangelo. «Si porta un vaso con alcuni ramo di ulivo, di palma o di altra pianta verde da collocare sul tavolo dopo l'introduzione alla preghiera». Quindi, si recitano le preci a "Dio onnipotente ed eterno attraverso un ramo di ulivo hai annunciato a Noè e si suoi figli la tua misericordia... Re di pace, umile e mite..."».

«Oggi, nel dramma della pandemia, di fronte a tante certezze che si sgretolano, di fronte a tante aspettative tradite, nel senso di abbandono che ci stringe il cuore, Gesù dice a ciascuno: "Coraggio: apri il cuore al mio amore. Sentirai la consolazione di Dio, che ti sostiene"». Così Papa Francesco nell'omelia. «Siamo al mondo per amare Lui e gli altri. Il resto passa, questo rimane - ha aggiunto  Bergoglio -. Il dramma che stiamo attraversando ci spinge a prendere sul serio quel che è serio, a non perderci in cose di poco conto; a riscoprire che la vita non serve se non si serve. Perché la vita si misura sull'amore. Allora, in questi giorni santi, a casa, stiamo davanti al Crocifisso, guardate il Crocifisso, che è la misura dell'amore di Dio per noi». Poi un invito a tutti: «Cerchiamo di contattare chi soffre, chi è solo e bisognoso. Non pensiamo solo a quello che ci manca, ma pensiamo al bene che possiamo fare».
05-04-2020


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