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Easa toglie scali veneti da zone alto rischio

Monitoraggio Covid, nessuna regione con Rt sopra 1 ma allerta alta. Mascherine con marchi contraffatti, sequestri e denunce. Le linee guida dell’Oms sulle mascherine

L'Easa, l’Agenzia europea per la sicurezza aerea, ha rimosso gli aeroporti del Veneto dall’elenco di quelli situati in aree ad alto rischio di trasmissione Covid-19. «Un’altra buona notizia sul fronte del turismo. È un segnale di forte incoraggiamento per la libertà di movimento da e per la nostra regione e una vera e propria boccata d’ossigeno per il nostro settore turistico». Così l’assessore regionale al turismo, Federico Caner, accoglie la scelta dall’Easa, incaricata dalla Commissione Ue di predisporre delle raccomandazioni per la riapertura sicura del traffico aereo. «Solo pochi giorni fa - spiega l’assessore -, per i viaggiatori in partenza dai nostri scali aeroportuali e diretti in alcuni altri Paesi come la Grecia, erano previste, per effetto dell’elenco stilato dall’Easa, delle misure restrittive che prevedevano test obbligatori all’arrivo e auto-isolamento. Ora questi obblighi appaiono superati e il riconoscimento che il Veneto è un territorio sicuro, potrà favorire la ripresa delle attività dei vettori aerei negli aeroporti veneti e quindi dell’incoming turistico».

Persiste il trend positivo nell'andamento della curva dei contagi da coronavirus. Nessuna Regione, infatti, ha fatto registrare un RT maggiore di 1. I dati arrivano dal monitoraggio del ministero della Salute-Iss sugli indicatori per la cosiddetta Fase 2 relativi alla settimana tra il 25 e il 31 maggio. Le misure di lockdown in Italia «hanno effettivamente permesso un controllo dell'infezione da SARSCoV-2» ma «persiste, in alcune realtà regionali, un numero di nuovi casi segnalati ogni settimana elevato seppur in diminuzione» e «questo deve invitare alla cautela in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione di SARS-CoV-2 è ancora rilevante» si legge nel report sul monitoraggio, specificando che rimane però la necessità del «rispetto rigoroso delle misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l'igiene individuale e il distanziamento fisico. Si rileva un forte miglioramento della qualità e dettaglio dei dati inviati dalle Regioni al ministero della Salute e all'Istituto Superiore di Sanità e discussi nella Cabina di Regia». «Complessivamente il quadro generale della trasmissione e dell'impatto dell'infezione da SARS-CoV2 in Italia è favorevole con una generale diminuzione nel numero di casi ed una assenza di segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali». Gli esperti, quindi, invitano comunque alla cautela e segnalano come sia «necessario mantenere elevata la resilienza dei servizi territoriali per continuare a favorire la consapevolezza e la compliance della popolazione, realizzare la ricerca attiva e l’accertamento diagnostico di potenziali casi, l’isolamento dei casi confermati, la quarantena dei loro contatti stretti. Queste azioni sono fondamentali per controllare la trasmissione ed eventualmente identificare rapidamente e fronteggiare recrudescenze epidemiche».

Intanto sono oltre 700 mascherine contraffatte ed alcuni macchinari impiegati per la loro produzione sono state sequestrate da militari della Guardia di finanza in una fabbrica tessile in provincia di Catania. I titolari denunciati per introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi. Le mascherine, in tessuto lavabile, riportavano i simboli dei più famose famosi brand di moda, loghi di squadre di calcio o di Formula Uno, o raffiguravano personaggi dei cartoni animati. Alcune erano pronte per essere assemblate a marchi falsificati.

Il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel consueto briefing sulla pandemia da nuovo coronavirus, ribadisce che «le mascherine da sole non vi proteggeranno contro il Covid-19», ma sono importanti, soprattutto quando non è possibile rispettare le misure di distanziamento. La posizione dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nelle nuove linee guida sull’uso delle mascherine per il contrasto del rischio contagio da SarsCov2, che «sono un aggiornamento di quello che diciamo da mesi». Ovvero che «alla luce della situazione attuale, l’Oms raccomanda ai governi di incoraggiare l’uso delle mascherine dove c’è un’ampia diffusione del virus e la distanza fisica è difficile da mantenere, come i trasporti pubblici, i negozi o in altri ambienti chiusi e affollati».
06-06-2020

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