Un attacco hacker blocca il sito della Regione Lazio
I pirati informatici sono ancora dentro il sistema. Zingaretti: «Atto terroristico potente e invasivo. Sito spento, prenotazioni bloccate. Mai interrotti 112 e 118». Blitz partito dalla Germania
Anche lunedì mattina, resiste l'attacco hacker al sito della Regione Lazio, «il più grave» mai subito. La campagna di vaccinazione, però, non si ferma. «Nella giornata di ieri – sottolinea l'assessore alla sanità regionale Alessio D'Amato – sono stati somministrati 50mila vaccini». Ma le nuove prenotazioni sono state a lungo bloccate. Pare che i pirati informatici sarebbero riusciti a infiltrarsi entrando nel profilo di un amministratore di rete e attivando il cosiddetto "cryptolocker", che cripta i dati.
Chi ha un appuntamento per il vaccino può recarsi all'hub vaccinale senza problemi. «Fino al 13 agosto ci sono oltre 500mila cittadini che hanno la loro prenotazione – sottolinea D'Amato – e possono recarsi nei centri di somministrazione nella data e nell'orario indicato in precedenza». Stando alle prime informazioni, ad essere bloccati sarebbe tutti i file del Cento Elaborazione Dati. L'attacco hacker è partito dall'estero ed è iniziato qualche minuto dopo la mezzanotte di sabato. In queste ore sono in corso le indagini serrate della Postale d'intesa con la Procura di Roma. Mentre gli inquirenti sono al lavoro, i magistrati hanno aperto formalmente un fasciolo dove, al momento, è ipotizzabile il reato di accesso abusivo a sistema informatico.
La preoccupazione di molti è che l'attacco informatico al sistema di Salute Lazio abbia permesso ai malviventi di rubare i dati dei cittadini. Informazioni sensibili, coperti da privacy, ma D'Amato specifica: «I tecnici sono al lavoro per riattivare in sicurezza anche le nuove prenotazioni e nessun dato è stato trafugato. Siamo in contatto costante con la struttura commissariale per garantire agli utenti che si vaccinano di avere il green pass secondo le consuete modalità».
«La Regione Lazio ha subito un attacco cyber molto potente e molto invasivo. Il sito è spento e le prenotazioni bloccate» ha dichiarato Zingaretti durante la conferenza stampa di oggi. Con l'offensiva criminosa sono stati «bloccati quasi tutti i file del Ced» ed «è stato colpito quasi tutto il mondo virtuale delle nostre installazioni». Zingaretti poi spiega che «il sito è ancora spento per due motivi: la verifica del sistema e per evitare il propagarsi del virus». Gli attacchi sono ancora in corso, nella notte (alle 2.30) ce n'è stato un secondo che però è stato respinto. In merito a un riscatto chiesto dagli hacker, il presidente della Regione informa che «è comparsa solo una pagina con un invito a contattare il presunto attaccante». In ogni caso è nostra intenzione «non avviare nessuna interlocuzione con chi ha attaccato il sistema».
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