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Kiev: «Negoziato solo dopo il cessate il fuoco»

Il consigliere di Zelensky detta le condizioni al portavoce di Putin. Poi il presidente rilancia: «Riconquisteremo Lysychansk». Raid russo su Kharkiv, colpito un istituto superiore. Papa annuncia possibile viaggio a Kiev e Mosca

«Prima il cessate il fuoco. Ritiro delle Z-truppe (di Mosca, ndr). Ritorno dei cittadini deportati. Estradizione dei criminali di guerra. Meccanismo di risarcimenti. Riconoscimento dei diritti sovrani dell'Ucraina. La controparte russa conosce bene le nostre condizioni. Il capo di Peskov non deve preoccuparsi, verrà il tempo e le registreremo sulla carta». Queste le condizioni per negoziare esposte dal consigliere del presidente ucraino Zelensky, Mykhailo Podolyak, che ha replicato su twitter alle parole del portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, che ieri aveva detto che l'Ucraina «deve capire le condizioni della Russia, accettarle, sedersi a un tavolo negoziale, e firmare un documento».

Sul campo, le forze russe avanzano sulla città di Siversk, nell'oblast di Donetsk, «da due direzioni». A dirlo è il ministero dell'Interno della autoproclamata Repubblica del Lugansk, secondo quanto riporta l'agenzia russa Tass. Il ritiro delle truppe ucraine da Lysychansk, che era l'ultima roccaforte in mano a Kiev nel Lugansk, è avvenuta per evitare di essere accerchiata, secondo Sergey Gaidai, governatore del Lugansk, che poi aggiunge: i soldati ucraini avrebbero potuto resistere ancora alcune settimane, ma potenzialmente avrebbero pagato un prezzo troppo alto.

Per la presa di Lysychansk il presidente russo Putin invece ha messo alla guida ben due alti ufficiali: il comandante del distretto militare centrale, il colonnello generale Oleksandr Lapin, e il comandante delle forze aerospaziali russe, il generale dell'esercito Serhii Suvorikin che comanda anche il gruppo «meridionale» delle forze russe in Ucraina. Lo sostiene l'Istituto americano per lo studio della guerra (ISW ), come riportano i media ucraini, spiegando anche che «la partecipazione di due ufficiali di così alto rango alla stessa impresa su una piccola parte del fronte è notevole e probabilmente indica l'importanza che il presidente russo Vladimir Putin attribuisce alla conquista di Lysychansk e del confine della regione di Lugansk, nonché la sua sfiducia nei confronti di più giovani ufficiali per lo svolgimento di questo lavoro».

Papa Francesco, infine, potrebbe andare in visita a Kiev e Mosca. «Vorrei andare in Ucraina, e prima volevo andare a Mosca. Ci siamo scambiati messaggi su questo perché ho pensato che se il presidente russo mi avesse dato una piccola finestra per servire la causa della pace...E ora è possibile, dopo essere tornato dal Canada, è possibile che riesca ad andare in Ucraina» ha detto il pontefice «La prima cosa è andare in Russia per cercare di aiutare in qualche modo, ma mi piacerebbe andare in entrambe le capitali».
04-07-2022


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