Terremoto Turchia, oltre 11mila le vittime
Bimba salvata dalle macerie dopo 40 ore. Erdogan in visita alle zone colpite dal sisma ma monta la protesta per i ritardi. Papa Francesco: solidarietà a popoli Turchia e Siria
Il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria supera quota 11.200 morti, secondo gli ultimi rapporti ufficiali. Il bilancio delle vittime in Turchia è arrivato a 8.574, ha annunciato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha visitato la citta di Kahramanmaras, epicentro del terremoto, mentre in Siria sono stati estratti dalle macerie 2.662 corpi.
Si lavora giorno e notte per salvare più vite possibili. Nelle zone colpite dal sisma, complice anche il gelo devastante, non è facile effettuare i salvataggi, ma alcuni avvengono e hanno del miracoloso: una bambina di circa 8 anni è stata salvata dopo essere rimasta intrappolata sotto le macerie per 40 ore a Salqin una città nel nord ovest della Siria. Le immagini del Guardian mostrano il recupero stanotte da parte dei soccorritori della bambina con gli occhi sbarrati per lo choc ma in buone condizioni di salute.
Intanto i presidente turco Recep Tayyip Erdogan è arrivato nel sud est della Turchia per visitare le zone colpite dal terremoto. Lo rende noto l'agenzia Anadolu. Ieri il leader turco aveva detto che avrebbe visitato Adiyaman, una delle città colpite dal sisma dove ha perso la vita, a causa del terremoto, Yakup Tar, un deputato del partito di Erdogan Akp, originario di quella località. Monta però la protesta per i presunti ritardi nei soccorsi e la disorganizzazione. «Il nostro obiettivo è realizzare entro un anno operazioni di costruzione massiccia di alloggi nelle 10 province proprio come abbiamo fatto in altre province dove abbiamo subito disastri» ha dichiarato il presidente turco. «Abbiamo mobilitato tutti i nostri mezzi. Spero che daremo un sostegno certo alle nostre famiglie. Al momento, abbiamo previsto di consegnare 10mila lire turche (500 euro) a ciascuna famiglia», ha proseguito Erdogan, garantendo che nessun cittadino «rimarrà senza un alloggio». Il presidente turco ha poi rivolto un appello alla popolazione chiedendo di «non dare credito ai provocatori, ad eccezione delle dichiarazioni dell'Afad (l'autorità turca per la gestione delle emergenze, ndr) e voglio anche che i membri della stampa facciano lo stesso».
Al termine dell'udienza generale, anche il Papa ha ricordato le popolazione coinvolte: «Il mio pensiero va in questo momento alle popolazioni della Turchia e della Siria duramente colpite dal terremoto che ha causato migliaia di morti e feriti. Con commozione prego per loro ed esprimo la mia vicinanza a questi popoli, ai familiari delle vittime e a tutti coloro che soffrono per questa devastante calamità. Ringrazio quanti si stanno impegnando per portare soccorso e incoraggio tutti alla solidarietà con quei territori in parte già martoriati da una lunga guerra». |