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Famiglia nel bosco, avvocato rimette mandato

Nella nota con cui ha annunciato la decisione, il legale ha spiegato di essere stato costretto a questa scelta “estrema” a causa di “troppe pressanti ingerenze esterne”

L’’avvocato Giovanni Angelucci ha rimesso ieri sera il mandato difensivo conferitogli dai coniugi Nathan Trevallion e Catherine Birmingham, noti come la “famiglia del bosco” di Palmoli, in provincia di Chieti, a seguito del provvedimento del Tribunale per i minorenni de L’Aquila che ha disposto l’allontanamento dei loro tre figli minori, trasferiti in una struttura protetta.

Nella nota con cui ha annunciato la decisione, il legale ha spiegato di essere stato costretto a questa scelta “estrema” a causa di “troppe pressanti ingerenze esterne” che hanno incrinato la fiducia alla base del rapporto professionale. Angelucci ha riferito che i coniugi hanno rifiutato proposte concrete di supporto, come un sopralluogo in un’abitazione messa gratuitamente a disposizione da un imprenditore di Ortona originario di Palmoli e un progetto di ristrutturazione della loro dimora nel bosco offerto dalla ditta Ssap San Salvo Appalti Spa, che si era detta disponibile a eseguirlo a proprie spese. Inoltre, la coppia non ha autorizzato il deposito del progetto tecnico necessario per il ricorso in scadenza contro il provvedimento di allontanamento dei figli.

Il legale ha precisato di aver fissato un appuntamento con una psicologa specializzata in psicoterapia cognitivo-comportamentale infantile per fornire assistenza, ma anche questa iniziativa non ha avuto seguito. “Non potendo in tutta coscienza impostare una difesa monca e non aderente alla linea difensiva concordata”, Angelucci ha ritenuto doveroso rinunciare al mandato, pur dichiarandosi “a disposizione per ogni necessità e chiarimento” e pronto a supportare “fino alla fine questa splendida famiglia, che tanto mi ha dato in termini di umanità e sentimenti”.

La vicenda della famiglia Trevallion-Birmingham, di origine anglo-australiana, ha suscitato dibattito pubblico dopo l’intervento dei servizi sociali, motivato da preoccupazioni sulle condizioni di vita dei minori in un casolare isolato nel bosco. I genitori contestano il provvedimento e intendono ricorrere, ma la scadenza dei termini e i rifiuti alle proposte di aiuto complicano la difesa. Il procedimento è in corso presso il Tribunale per i minorenni de L’Aquila.
26-11-2025

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