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Qualità della vita 2025, Trento batte tutti
A seguire, sul podio, si collocano Bolzano al secondo posto e Udine al terzo. Siena, invece, risulta prima per la qualità della vita femminile, indice basato su quattordici parametri tra cui occupazione, imprese e gap retributivi
Trento si conferma la provincia italiana in cui si vive meglio secondo l'indagine sulla Qualità della vita 2025 pubblicata oggi dal Sole 24 Ore. La trentaseiesima edizione dell'analisi, che ha esaminato 107 province attraverso 90 indicatori statistici divisi in sei categorie – ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia società e salute, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero –, assegna alla provincia autonoma trentina un punteggio di 648,71 punti, con un avanzamento di una posizione rispetto al secondo posto dell'anno precedente.
A seguire, sul podio, si collocano Bolzano al secondo posto e Udine al terzo, delineando un primato consolidato per l'arco alpino. La top ten è interamente occupata da province del Nord: Bologna quarta, Bergamo quinta – vincitrice dell'edizione 2024 –, Treviso sesta con un balzo di 18 posizioni, Verona settima, Milano ottava, Padova nona – rientrante tra le prime dieci dopo trent'anni – e Parma decima, in risalita dal ventiseiesimo posto. Tra le classifiche settoriali, Milano guida ricchezza e consumi oltre ad affari e lavoro, Brescia ambiente e servizi, Bologna demografia società e salute, Oristano giustizia e sicurezza, Trieste cultura e tempo libero. Siena, invece, risulta prima per la qualità della vita femminile, indice basato su quattordici parametri tra cui occupazione, imprese e gap retributivi.
I dati Istat sugli aspetti della vita quotidiana, diffusi a maggio 2025, confermano questa fotografia: a Trento e Bolzano il 61,9 per cento dei residenti esprime il massimo livello di soddisfazione per la propria esistenza, un valore che si allinea agli indicatori oggettivi come longevità, salute e percezione di sicurezza – sette residenti su dieci si sentono a proprio agio a camminare da soli al buio. Il Trentino supera la media nazionale in oltre la metà dei 134 parametri del rapporto sul benessere equo e sostenibile dell'Istat, molti dei quali integrati nell'indagine del Sole 24 Ore.
La graduatoria evidenzia tuttavia una persistente spaccatura geografica, immutata in trentasei edizioni: le ultime ventidue posizioni sono appannaggio di province meridionali, con Reggio Calabria fanalino di coda e Cagliari come prima del Sud al trentanovesimo posto. Nonostante i progressi nel Mezzogiorno su demografia, clima, costo della vita e contributi del Pnrr a imprese e Pil, il divario con il Centro-Nord resta marcato. Tra le metropoli, solo Bari e Catania perdono terreno, mentre Roma sale di tredici posizioni al quarantaseiesimo posto. L'Italia complessiva mostra segnali di miglioramento nelle retribuzioni medie – salite a 21.032 euro con un incremento di 703 euro – e nella diffusione di impianti fotovoltaici, ma il benessere territoriale continua a premiare la solidità del Nord-Est. |
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01-12-2025
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