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Caos "liste civetta": colpito il M5S di Grillo

Contrassegni al ministero: il primo “Movimento 5 Stelle” non è quello di Grillo. «Qualcuno ha fatto il furbo». Conferenza stampa alle ore 17... di Luigi Piccarozzi

 Da giovedì sera, Beppe Grillo è a Roma, dove
 era allestito un presidio M5S davanti al Vimi-
 nale. E' stato infatti in prima fila venerdì mat-
 tina per presentare il suo simbolo ed evitare
 quindi che altri si appropriassero delle 5 Stel-
 le. Accorgimento che però non è stato suffi-
 ciente: un altro simbolo a "5 Stelle" è stato
 depositato prima e scoppia il caso.

Al secondo posto nella classifica dei simboli depositati, risulta un Movimento 5 Stelle che però non è quello fondato e guidato da Grillo: il logo riprende quasi esattamente la scritta con la V in rosso e le 5 stelle di un giallo leggermente più scuro. L’autentico simbolo del Movimento 5 Stelle con la scritta Beppe Grillo.it risulta “solo” al sesto posto. «Qualcuno ha fatto il furbo. Non sappiamo cosa sia successo ma si tratta di una vera truffa che vuole danneggiare il nostro partito. Ma ce lo aspettavamo…», fanno sapere dal Movimento. Subito in moto un pool di legali del M5S, incaricato di mettersi al lavoro su una azione inibitoria: l’accusa è di uso improprio e contraffazione di marchio e logo registrati. Per le 17 annunciata una conferenza stampa da Roma. Grillo resta intanto all'Hotel Rex, nel cuore della Capitale.
Problema simile (copyright del simbolo) anche per Ingroia. Questione analoga poi con la lista “Per l'Europa Monti presidente”: non si tratta di quella del premier uscente Mario Monti ma di tale Samuele Monti di Venaria, consigliere comunale di una lista civica a Frabosa Soprana, in provincia di Cuneo (quella del professore è nona).

In mattinata alla presentazione delle liste, Grillo ricordava a tutti: «Sono due mesi che sto in silenzio. Ce n’è per tutti, a casa non mi sopportano più». «E' un sistema che sta collassando, è tutto marcio - ha detto -. Se va avanti così ci sarà una rivoluzione violenta. Quando guardo i politici di oggi, mi chiedo: ma presidente di cosa, ministro di cosa? Hanno l’1,5% e credono di rappresentare qualcuno». «Noi il Parlamento lo apriamo come una scatola di tonno, sarà trasparente - assicura quindi Grillo -. Quando entreremo in Parlamento loro sono morti, lo sanno. E per questo ci fanno tutte queste difficoltà. Quando un ladro lo metti sotto i riflettori non ruba più, noi siamo completamente diversi dagli altri. Io voglio una nazione con uno Stato dentro, ci saranno i cittadini. Una madre di tre figli gestirebbe l'economia meglio di questi cialtroni qua. La rete bypassa tutte le intermediazioni. Io, per le nostre primarie, ho cliccato direttamente da casa mia e ho votato tre persone di Genova: una mamma che fa la professoressa e tira su tre figli, un precario disoccupato e un ingegnere». E ancora: «E’ giusto che Ingroia abbia fondato un nuovo partito ma dietro a lui c’è gente che ha già fatto politica. Se lui vorrà fare una battaglia contro gli inceneritori, potremo lavorare insieme, ma mi preoccupa chi sta dietro di lui. Io di Ingroia, come magistrato, penso tutto il bene possibile. Ingroia aveva già il suo movimento ed era il Movimento 5 stelle, lui doveva chiedermi di aprirgli la porta e io gliela avrei aperta. Ma lui ha fatto il contrario. Ha voluto fare un suo movimento ed è anche giusto che lo faccia se ci crede. Però, stanno imbarcando tutta gente che la politica l'ha già fatta. Non puoi riproporre le stesse cose».

Luigi Piccarozzi
11-01-2013

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