2013: fuga dall’Italia
Molti italiani, giovani e non, emigrano all’estero a causa della situazione economica sfavorevole. Le mete? Berlino, Parigi e Londra, calano Barcellona e Madrid
La crisi economica in Italia continua a spin- gere molti italiani, giovani e non, ad emigra- re all'estero. Sono soprattutto le principali città europee ad offrire una possibile chan- ce a quanti sono costretti a prendere una decisione tanto forte: Berlino, Parigi e Londra soprattutto mentre Barcellona e Madrid sono decisamente in calo per le gravi difficoltà economiche di cui soffre la Spagna. Il primato lo conserva la capitale britannica che, nonostante non sia risparmiata dalla crisi - anche in questo periodo assistiamo infatti alla chiusura di aziende importanti - continua ad offrire più possibilità di altre città.
Certo, non tutti potranno ambire a ricoprire ruoli di prestigio ma con i tempi che corrono poter ripiegare a lavorare in bar e ristoranti è già una prospettiva accettabile in quanto in Italia è troppo spesso impossibile fare anche i lavori più umili.
La vita che si prospetta a chi cerca di ricostruirsi un futuro partendo dal basso non è certo facile: senza un buon inglese ed una professionalità facilmente spendibile i lavori a cui si può ragionevolmente ambire non fruttano stipendi che possano consentire agi e comodità: Londra è una città molto cara, gli affitti e i trasporti soprattutto costano tantissimo e così è quasi inevitabile dividere la casa, se non addirittura la propria camera da letto, con dei perfetti sconosciuti per contenere i costi. Turni massacranti, orari impossibili e lunghe distanze possono fare di questa un'esperienza davvero molto dura ma per molti è sempre meglio del niente che può offrire l'Italia.
La situazione può essere migliore per alcune categorie: medici, infermieri e specialisti IT, per fare un esempio, possono trovarsi in situazioni più vantaggiose. Così come i neo imprenditori: non sono pochi gli italiani a Londra che, approfittando di un sistema più flessibile e meno ingessato dalla burocrazia come in Italia, e di una tassazione più favorevole, provano l'avventura di fare impresa. Per far questo non sempre servono capitali da investire ma piuttosto delle buone idee. E in questo, gli italiani non sono secondi a nessuno! Con poche centinaia di sterline si può aprire, in un solo giorno, la corrispondente inglese di una Srl italiana mentre i liberi professionisti possono avventurarsi a lavorare in proprio senza dover anticipare soldi per aprire la propria posizione: il tempo delle tasse arriverà solo in seguito, pagando solo su quanto effettivamente guadagnato.
In tanti - e tra questi molti sono italiani - fanno invece business proprio grazie alla crisi: basti guardare il numero delle agenzie nate per trovare casa e addirittura lavoro a chi si trasferisce. L'invito, a chi medita di espatriare in cerca di miglior fortuna, è quello di diffidare da certe organizzazioni più propense alla truffa che a soddisfare l'utente: le fregature sono frequenti e, purtroppo, si scoprono quasi sempre solo dopo esserci cascati. |