Woody Allen torna alla regia con Blue Jasmine
Una nuova e intrigante protagonista, tra dramma e commedia, si fa strada nell’ultimo film del regista newyorchese. Sarà nelle sale da giovedì 5 dicembre
Jasmine (Cate Blachett), in seguito al falli- mento del suo matrimonio e con una vita or- mai alla deriva, cerca approdo nella modesta casa della sorella Ginger (Sally Hawkins). Si trasferisce così da New York a San Franci- sco. Da una casa elegante e lussuosa ad un piccolo appartamento, tra ricordi e rimpianti di un passato ormai lontano, alla ricerca di un altro e forzato inizio. Ma non sarà facile per lei barcamenarsi in questa nuova vita che non sente sua, e dove, abituata all’agio e a ben altre compagnie, sembra ben più di un pesce fuor d’acqua. Parla da sola, bicchiere alla mano, e Xanax in tasca. Insomma un personaggio in perfetto stile Woody Allen, che escluse le parentesi cartolinesche delle ultimissime pellicole, ci riporta indietro di quattro anni a quando uno strambo Boris (Basta che funzioni, 2009) camminava, tra un suicidio e l’altro, per le strade di New York, e delirante come pochi, incantava le platee. E sarà un caso, o una metafora non voluta, ma questa volta in effetti di New York c’è solo il ricordo, così come di quel cinismo graffiante che in molti speravano fosse tornato a guidare il timone dei suoi film. Una commedia apparente, dove come nei bicchieri della protagonista, ciò che rimane è solo una profonda amarezza. Un fallimento senza rivincita. Una donna che, seppur intenzionata a riprendersi la sua vita e ad emergere di nuovo come una vincente, sarà costretta ad arrendersi a se stessa. E come la canzone “Blue Moon”, che Jasmine ascolta più volte nel film e che ne ispira appunto il titolo, il suo è un personaggio oscuro, che vorrebbe brillare ma che finisce per perdersi in quell’oceano misterioso e sconosciuto che è la vita nel mondo reale, fuori dalle sue blasonate certezze. Mentre per contrasto, luminosa risplende Cate Blachett, che riesce a dar colore, vivacità e forza a tutta la pellicola, trasformandosi anche lei, come molti suoi illustri predecessori, in una protagonista memorabile. |