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Stampa 3D: la naturale evoluzione della stampa di 2D
La tecnologia 3D crea stampe 3D che copiano in maniera estremamente puntuale le funzionalità e le caratteristiche dei loro prototipi. Il procedimento avviene...
 In questi anni abbiamo assistito all'affermar-
si di nuove tecnologie di tutti i tipi. Tra quel-
le più conosciute a livello di uso quotidiano di
massa ci sono gli smartphone e i tablet. Una
vera e propria rivoluzione nella comunicazio-
ne. Ma una vera e propria rivoluzione è in at-
to anche nei processi di produzione, che oggi
stanno vivendo le prime esperienze con una
tecnica chiamata Stampa 3D.
La stampa 3D è l'evoluzione della stampa 2D e consente di ottenere una riproduzione fedele di un progetto 3D sviluppato con un programma di modellazione apposito. Può essere intesa anche come produzione 'additiva' tramite la quale gli oggetti tridimensionali vengono creati da strati di materiali sovrapposti in diverse fasi. Nella “produzione additiva” le stampe 3D sono veloci, affidabili e semplici rispetto alle altre tecnologie di stampa additiva. La stampa 3D consente creare ed assemblare componenti e materiali che hanno diverse proprietà fisiche, chimiche e meccaniche nello stesso singolo processo di produzione. La tecnologia 3D crea stampe 3D che copiano in maniera estremamente puntuale le funzionalità e le caratteristiche dei loro prototipi. Il procedimento avviene tramite la presa in carico da parte della Stampante 3D del progetto elaborato al computer; questa esegue quindi una mappatura delle diverse parti dell'oggetto da stampare, elaborando tutte le sezioni e le caratteristiche. Ciascuna porzione e sezione viene poi stampata l'una sopra l'altra, arrivando poi al prodotto finito.
Verso la fine del 2012, la stampa 3D compie due passi fondamentali per la sua affermazione: la prima, è l'acquisto da parte della General Electric della Morris Technologies, una società di ingegneria di precisione che aveva sede a Cincinnati, in Ohio. L'obiettivo era l'utilizzo delle stampanti per produrre alcuni pezzi dei motori a reazione. L'altro passo fu quello della Airbus, gruppo europeo dell'industria aerospaziale, che utilizzò stampanti 3D per produrre alcune staffe per il carrello d'atterraggio degli aerei. Il materiale utilizzato nelle stampe di questi materiali era il titanio. Secondo le aziende in questione, questo tipo di materiale e la fabbricazione progressiva, cioè additiva, consentiva di evitare di lavorare interi blocchi di metalli. In questo modo era possibile eliminare gli scarti e gli sprechi, riducendo i costi di produzione.
Grazie all'incremento della diffusione della macchina, negli ultimi anni, il suo costo si è notevolmente abbassato. Ciò ha permesso un'ulteriore sviluppo ed espansione non solo nelle industrie ma anche negli uffici, con applicazioni diverse. Le stampanti 3D si possono utilizzare nei campi dalla grande, piccola e media produzione. I settori produttivi possono essere quello della calzoleria, dell'industria aerospaziale o dell'architettura. Grande spazio e potenzialità si stanno creando nel mondo della medicina e della scienza in generale. Alcuni esempi di queste applicazioni sono in campo dentistico, con le stampe di protesi, che si rivelano estremamente precise; della nanotecnologia, che rende possibile lo sviluppo di nuovi materiali; la biologia e la chimica. Senza dimenticare le possibili applicazioni nella genetica. Attualmente, si stanno diffondendo numerosi software ed applicazioni, come 3D Builder App, che consentono di sviluppare progetti di ogni tipo e portarli poi in stampa.
Il futuro è ormai è già presente e possiamo scommettere che prossimamente, rigorosamente tramite l'app del nostro smartphone, potremo inviare il nostro progetto ad un'azienda che lo renderà reale! |
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Gianluca Caruso |
21-03-2014
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