Strangola la fidanzata. Poi chiama un amico
«L’ho uccisa. Ora cosa faccio?» avrebbe detto il 42enne, che è stato poi arrestato: pare che la donna sia stata strangolata. Due mesi fa la salvarono i vicini di casa
Ci sarebbe la gelosia dietro l’aggressione che è sfociata nell’omicidio della 42enne Sonia Trimboli, strangolata dal fidanzato nel loro appartamento in via della Com- menda a Milano. In manette, per il delit- to, Gianluca Gerardo Maggioncalda, coe- taneo della vittima suo fidanzato. L’uomo, dopo, ha chiamato un amico.
Il delitto è avvenuto in via della Commenda 28, a Milano. Stando alle indagini coordinate dal procuratore aggiunto di Milano Alberto Nobili e dal pm di turno Giancarla Serafini, l’uomo, che ha confessato il delitto, è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato e nelle prossime ore il pm chiederà al gip la convalida della misura: ha ammesso di averla colpita al termine di una lite scoppiata per motivi di gelosia e l’ha strangolata con del nastro da pacchi.
Maggioncalda avrebbe quindi raccontato di aver chiamato un amico di Garlasco attorno alle 22 (l’uomo ha poi avvertito i carabinieri della stazione locale che hanno inoltrato l’informazione alla polizia di Milano) e di aver incontrato poco dopo il padre sulle scale del palazzo (il genitore vive al primo piano). A lui ha chiesto di controllare se la fidanzata stesse bene. È stato il 66enne a trovare il corpo. A quel punto il padre ha fatto tre chiamate: al 113, al figlio per convincerlo (invano) a costituirsi, e al genero, molto amico del figlio. Proprio grazie a questo legame il cognato è riuscito a farsi dire dove si trovava in quel momento: era in piazza Sant’Ambrogio, dove poi gli agenti lo hanno avvicinato e fermato.
Purtroppo per Sonia Trimboli non era la prima volta: l’uomo era già stato fermato due mesi fa per aver picchiato la fidanzata. Quel giorno il 28 agosto 2014 fu denunciato per aver litigato e aggredito la fidanzata che era stata salvata dall’intervento di alcuni vicini del palazzo di via della Commenda, in zona Porta Romana, nel centro di Milano. La donna poi ritirò la denuncia. |