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Renzi minimizza: «Affluenza? Fatto secondario»

Emilia e Calabria, vince il centrosinistra: Bonaccini e Oliverio governatori. Ma l’astensionismo domina: crolla l'affluenza. Il premier: «5-0 con me alle Regionali»

 «Male affluenza, bene risultati: 2-0 netto.
 4 regioni su 4 strappate alla dx in 9 mesi.
 Lega asfalta forza Italia e Grillo. Pd sopra
 il 40%». È questo il tweet di Matteo Renzi
 per sintetizzare i risultati elettorali delle
 regionali in Emilia Romagna e Calabria,
 dove sono stati eletti governatori Bonac-
 cini e Oliverio, ma vince l’astensionismo.

Dunque, Stefano Bonaccini del Partito Democratico è il nuovo presidente della Regione Emilia-Romagna. È lui stesso però a sottolineare: «Non si può essere soddisfatti di una partecipazione così bassa sapevamo che avremmo pagato sia l’inchiesta sia il fatto che un pezzo di Pd ha voluto mandare un segnale. Adesso bisogna aprire una nuova stagione Bonaccini racconta anche della telefonata di Renzi: «Mi ha fatto i complimenti ha detto di tener duro, di non abbassare ovviamente la testa».

In Calabria invece Mario Oliverio, candidato sostenuto da otto liste (Pd, Democratici progressisti, Oliverio Presidente, Centro democratico, Autonomia e diritti, La sinistra con Speranza per cambiare la Calabria, Calabria in rete e Cdu) con una percentuale che supera il 60%. Wanda Ferro, candidata del centrodestra, non arriva il 25% delle preferenze; molto indietro Nico D'Ascola (Ncd-Udc) Cono Cantelmi (M5S) e Domenico Gattuso.
Come accennato, però, è l’astensionismo a vincere ovunque. In Emilia-Romagna, ha votato il 37,7% degli elettori, in Calabria il 44,1%. Il premier Matteo Renzi comunque lo trova un problema secondario: nelle regionali, dice, «il mio partito ha vinto 5 a 0. Oggi una qualsiasi persona normale dovrebbe essere felice. Il risultato è molto importante in Emilia Romagna e in Calabria». «Le forze politiche che hanno contestato le riforme possono valutare i risultati che hanno ottenuto», ha poi detto Renzi in visita a Vienna, dove ha incontrato il cancelliere austriaco Werner Faymann.

Parlando del voto della Calabria, il segretario Pd e capo dell'Esecutivo spiega: «C’è una parte dell’Italia che viaggia con performance ai livelli di Austria e Germania e un’altra che viaggia con la retromarcia ingranata. La Calabria fa parte di questa, ma oggi si cambia pagina anche lì ed è un risultato da cogliere con grande soddisfazione». «Il fatto che non ci sia stata una grande affluenza è un elemento che deve preoccupare e far riflettere ma che è secondario perché checché se ne dica non tutti hanno perso».

24-11-2014

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