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Riforma della scuola, in Cdm solo linee guida

Arriverà un disegno di legge per coinvolgere le opposizioni nello spirito delle dichiarazioni del presidente della Repubblica. «Ma le assunzioni non slitteranno»

La riforma della Scuola non si farà con un decreto, come si pensava fino ad ora, ma si ricorrerà al disegno di legge. Il «pacchetto» arriverà in Consiglio dei ministri prossimamente. Matteo Renzi vuole l’approvazione in tempi certi ma allo stesso tempo cerca di dare un messaggio al Parlamento e coinvolgere le opposizioni. Martedì quindi solo linee guida da Palazzo Chigi.

«Trovo surreale il dibattito di queste ore sulla scuola: se è un decreto o un disegno di legge - ha detto Renzi aprendo la conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri -. Lo strumento da utilizzare dipende dalla situazione politica e dalle caratteristiche di necessità e urgenza». «Non c’è nessun rischio che slittino le procedure di assunzione degli insegnanti previste per il 1 ° settembre 2015 - ha assicurato il presidente del Consiglio - ma noi facciamo una proposta al Parlamento: ci sono le condizioni perché il Parlamento in un tempo sufficiente ma non biblico possa legiferare senza dover utilizzare strumenti d’urgenza. Passiamo la palla al Parlamento».

Sull'assunzione di nuovi insegnanti «rispetteremo tutti gli impegni più volte elencati» ha assicurato, in mattinata a Uno Mattina, il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini. Giannini ha di fatto ribadito quanto già detto da Renzi e spiega: «Quando si parla di precari citiamo centinaia di migliaia di persone che non avendo avuto per 20 anni un concorso disponibile ogni 3 anni, come la nostra Costituzione e la legge indicano, si sono trovati in una condizione di aspettativa di assunzione, di "precariato permanente". Vogliamo porre fine a questo fenomeno che ha impedito stabilità e continuità didattica nella scuola».

Nel disegno di legge fin qui approntato, era previsto che finissero la riforma dell’infanzia (un unico percorso educativo da 0 a 6 anni), così come interventi legati alla disabilità e al sostegno, un testo unico nuovo in materia di normativa scolastica, misure per il diritto allo studio. Il decreto doveva contenere la parte più sostanziosa degli interventi. A questo punto bisognerà però aspettare il ddl. Di sicuro c’è che le assunzioni promesse per settembre prossimo difficilmente potranno concretizzarsi, visti i tempi parlamentari. Martedì, in conferenza stampa, Giannini aveva illustrato il progetto di riforma dicendo: «Abbiamo un obiettivo molto preciso che è quello di dare attuazione reale a un concetto rimasto congelato per 15 anni che è quello dell’autonomia scolastica. Per cambiare la scuola bisogna partire da un progetto educativo, potenziando l’autonomia. Una scuola che dia competenze linguistiche, musica, arte, educazione motoria con insegnati specialisti». Giannini conferma anche che il 70% degli scatti degli insegnanti sarà legato al merito.

04-03-2015


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