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Gazzetta Ufficiale

Arrestato presidente Camera commercio Palermo

Roberto Helg è stato "incastrato" dai carabinieri mentre intascava una tangente. La sua difesa: «L’ho fatto per bisogno».  Era in prima linea nella lotta al racket

Manette a Palermo al presidente Camera di Commercio mentre incassava una mazzetta. Roberto Helg, attualmente anche vicepresidente della Gesap, la società di gestione dell'aeroporto Falcone Borsellino di Palermo, è stato arrestato dai carabinieri di Palermo nella mattinata lunedì pomeriggio. La tangente, secondo le accuse, sarebbe arrivata proprio nella veste di rappresentante Gesap.

Stando alle prime informazioni rilasciate dagli inquirenti, Helg avrebbe chiesto e ottenuto il pagamento di una somma di denaro di 100.000 euro ad un esercente del settore della ristorazione, affittuario di uno degli spazi commerciali dell’aeroporto, il quale si era rivolto a lui per ottenere la proroga triennale del contratto a condizioni favorevoli. La richiesta e la consegna del denaro ha fatto registrare la classica sequenza estorsiva: la prospettazione, da parte di Helg, della difficoltà dell’operazione di rinnovo se non supportata dal suo necessario intervento e, da parte del commerciante, nell’adesione all’illecito pagamento da effettuarsi  con 50.000 subito, poi “comode rate” di 10.000 euro al mese con il contestuale rilascio, in funzione di garanzia dell’impegno, di un assegno in bianco del residuo importo di 50.000 euro.

Al sopraggiungere della polizia giudiziaria, subito dopo l’incontro con il commerciante, Helg è stato trovato in possesso di una busta con 30.000 euro contanti. Le investigazioni sono state svolte dai militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Palermo sotto il comando del Maggiore Alberto Raucci e con il coordinamento del Comandante del Reparto Tenenete Colonnello Salvatore Altavilla e del Comandante Provinciale Colonnello Giuseppe De Riggi. L’indagine è condotta da magistrati del Secondo Dipartimento (reati contro la pubblica amministrazione), in particolare dai Sostituti Battinieri e Ferrari con il coordinamento del Procuratore aggiunto Petralia e la supervisione del Procuratore della Repubblica Lo Voi.

«L’ho fatto per bisogno, mi hanno pignorato la casa», così si sarebbe giustificato Helg nel corso del lungo interrogatorio avvenuto nella notte tra lunedì e martedì. L’indagato avrebbe negato per ore tentando di giustificare la presenza dei contanti e dell’assegno dell’imprenditore, prima di cedere, pare, dopo aver saputo che gli inquirenti erano in possesso della registrazione della sua conversazione con la vittima all’atto della consegna dei soldi.

03-03-2015


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