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Maxiblitz contro Al Qaeda. Minacce al Vaticano

Operazione antiterrorismo venerdì: arrestati 18 presunti affiliati. Il gruppo aveva base in Sardegna. Fra i fermati anche 2 membri della rete che proteggeva Bin Laden

È scattata nella mattinata di venerdì, una vasta operazione contro Al Qaeda in Italia: 18 i presunti affiliati arrestati in sette province. Stando alla accuse, il network affiliato al gruppo terroristico aveva base in Sardegna. Fra i fermati anche gli autori della strage di Peshawar nel 2009 (oltre 100 vittime) e due membri della rete che in Pakistan proteggeva Osama Bin Laden.

Secondo la polizia di Stato, dunque, il blitz ha colpito un network terroristico internazionale di matrice islamica affiliato ad Al Qaeda e radicato nel nostro Paese. L’indagine della Procura distrettuale di Cagliari, coordinata dal Servizio operativo antiterrorismo, ha coinvolto le Digos di 7 provincie. Secondo quanto ha spiegato la polizia l’operazione è stata condotta contro «appartenenti ad un’organizzazione dedita ad attività criminali transnazionali che si ispirava ad Al Qaeda e alle altre formazioni di matrice radicale».

Stando alle prime informazioni rese dagli uomini dell’antiterrorismo della Polizia, il gruppo organizzava attentati contro il governo del Pakistan, provvedendo anche ad alimentare la rete criminale attraverso l’introduzione illegale sul territorio nazionale di cittadini pakistani o afghani, che in certi casi venivano destinati verso alcuni Paesi del nord Europa. In alcuni casi l’organizzazione usava contratti di lavoro con imprenditori compiacenti in modo da poter ottenere i visti di ingresso. In altri casi c’era sempre l’asilo politico facendo passare i migranti, attraverso documenti e attestazioni falsi, per vittime di persecuzioni etniche o religiose.

Le accuse per i fermati, a vario titolo, sono di strage, associazione a delinquere con finalità di terrorismo e di immigrazione clandestina con soggiorno e permanenza sul territorio nazionale di cittadini pakistani e afghani. In carcere è finito dunque Sultan Wali Khan, 39 anni, considerato il capo della comunità pakistana a Olbia, promotore della moschea, titolare di un bazar in città. Stando alle accuse, l’uomo avrebbe recuperato i fondi per i gruppi terroristici, grazie a collette tra le comunità islamiche del nord dell’isola, ufficialmente destinate a scopi umanitari. Un ruolo analogo anche per l’Imam di Bergamo, Hafiz Muahammad Zulkifal, 43 anni, anche lui arrestato oggi.nGli altri finiti in manette sono Imitias Khan, 40 anni, Niaz Mir, di 41, e Siddique Muhammad, di 37, tutti pakistani rintracciati a Olbia; Yahya Khan Ridi, afghano, 37enne, arrestato a Foggia; Haq Zaher Ui, 52 anni, catturato a Sora (Frosinone); Zuabair Shah, di 37, e Sher Ghani, di 57, pakistani bloccati a Civitanova Marche (Macerata). Gli altri nove sono attualmente ricercati, tre sarebbero ancora in Italia i restanti, invece, avrebbero già lasciato il territorio nazionale.

La gravità delle accuse è confermata anche dalla notizia che dalle conversazioni intercettate tra i componenti della cellula di Al Qaida che ha operato in Sardegna, emergerebbe anche l’ipotesi che si progettasse un attentato in Vaticano. Secondo quanto reso noto dal procuratore Mauro Mura, l'ipotesi di progetto di attentato in Vaticano risalirebbe al marzo del 2010, durante la permanenza in Italia del kamikaze pakistano. «Da quel poco che si dice sembra una ipotesi del 2010 senza seguito. Quindi la cosa non è oggi rilevante e non è motivo di particolari preoccupazioni», dice poi il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, sulle ipotesi di progetto di attentato in Vaticano riferite dalla procura di Cagliari, minimizzando quindi i timori. A fargli eco è il segretario di Stato vaticano, Parolin: «Siamo tutti esposti e abbiamo tutti paura ma il Papa è molto tranquillo in questo, basta vedere come incontra le persone con grande lucidità e serenità». «Il timore più grande - ha aggiunto Parolin - è quello che possano essere coinvolte persone innocenti in attentati. Non mi sembra però di percepire in Vaticano una preoccupazione esagerata, certo bisogna stare attenti».

24-04-2015

Linear

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