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Touil si difende: «Sono innocente, un errore»

All’udienza-interrogatorio per l’estradizione, il 22enne di difende dall’accusa di aver partecipato alla strage al museo Bardo. E dice no alla richiesta da Tunisi

«Sono innocente, non c'entro nulla, non mi spiego come questo errore sia potuto accadere». Così avrebbe detto all’udienza-interrogatorio per l’estradizione, il marocchino Abdel Majid Touil, arrestato a Milano per la strage di Tunisi in cui sono state uccise 24 persone, tra cui 4 italiani, davanti al giudice del procedimento per l'estradizione.

La notizia è stata riportata dal legale del 22enne, l’avvocato Silvia Fiorentino, mentre testimonianze di familiari, amici, conoscenti e insegnanti, ma anche le firme sui registri delle presenze della scuola di italiano da lui frequentata, avevano già fatto dire a inquirenti e investigatori milanesi che Touil, arrestato due giorni fa su mandato di cattura tunisino, sarebbe stato in Italia sia nel giorno della strage che in quelli precedenti e successivi all'attentato.

Il caso è noto: Touil è stato arrestato mercoledì nel Milanese perché ritenuto coinvolto nella strage al Museo del Bardo a Tunisi. L’annuncio arrivava dalla polizia di Stato. L’uomo è stato preso a Gaggiano dalla Digos, martedì sera. Era ricercato a livello internazionale per l’attacco che causò la morte di 24 persone, tra cui quattro italiani. In un primo momento, dunque, si riteneva che il 22enne, il 18 marzo scorso, facesse parte del commando di terroristi che si asserragliò dentro il Museo del Bardo, il più importante della Tunisia, vicinissimo al Parlamento, tenendo a lungo in ostaggio centina di persone fra cui almeno 100 turisti tutti italiani, concludendo la giornata con un bilancio tragico di 24 vittime. Ma Abdel Majid Touil era in Italia un mese prima dell’attacco. L’unica traccia di lui è però l’identificazione del 17 febbraio scorso quando è arrivato a Porto Empedocle con un barcone, su di lui c’era un provvedimento di espulsione emesso dal questore di Agrigento. Nell'appartamento dove è stato arrestato, e dove vivono la madre, che fa la badante, e due fratelli, tutti regolarmente soggiornanti sul territorio italiano, è stato sequestrato del materiale da parte degli agenti della Digos di Milano.

Ma già giovedì, i pm affermavano che Touil sarebbe stato in Italia sia nel giorno della strage che in quelli precedenti e successivi. È quanto è stato accertato dalla Procura di Milano in base ai registri della scuola frequentata da Touil e alle testimonianze dei docenti. Dai registri - posti sotto sequestro - della scuola di italiano risulta che il ragazzo era presente nella sede di Trezzano il 16 e il 19 marzo: nei giorni 17 e 18 (data dell’attentato) non c’erano lezioni.

Il giovane, dichiarato come un soggetto da espellere, avrebbe ricevuto un’«intimazione» (cioè un foglio in cui si notifica l’obbligo di lasciare il Paese entro 15 giorni, che viene consegnato in stato di libertà). Non è ancora chiaro se il marocchino sia stato allontanato dall’Italia a seguito di qualche controllo di polizia sul territorio o se sia tornato in Africa da solo. Di sicuro la madre ha denunciato in Italia lo smarrimento del passaporto del figlio, e lo ha fatto a metà aprile, in un periodo successivo all’attentato, quindi, alla stazione dei carabinieri di Trezzano sul Naviglio (Milano), territorialmente competente sulla cittadina in cui vive.

Come accennato, sarebbe arrivato in Italia lo scorso febbraio con un barcone e, una volta identificato a Porto Empedocle, aveva ricevuto provvedimento di espulsione: «Da quel momento in poi - precisa Bruno Megale, dirigente della Digos di Milano - non abbiamo avuto più sue notizie». Da qui l'attacco di Salvini, leader della Lega: «Tre giorni fa un consigliere del governo libico denunciò che i terroristi dell'Isis stanno partendo per l'Italia sui barconi. Stanotte un terrorista marocchino, coinvolto nella strage del Museo di Tunisi, è stato arrestato vicino a Milano. Fermare partenze e sbarchi e controllare le frontiere, anche sospendendo Schengen. Subito!». «Il terrorista arrestato oggi a Milano era arrivato in Italia all'inizio dell'anno su un barcone partito dalla Tunisia. Un pericolo che la Lega denunciava da tempo. Alfano dimettiti», ha continuato poi Salvini.

22-05-2015

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