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Grecia, pressing su Tsipras. Panico in Borsa

Juncker: «Mi sento tradito». La cancelliera Merkel: «Se fallisce l’euro, fallisce l’Europa». Banche chiuse, tetto di 60 euro a prelievi. Piazza Affari chiude a -5%

E ora scatta il panico. L’annuncio del premier Alexis Tsipras, chiusura delle banche e della Borsa di Atene fino alla data del referendum, manda al tappeto i listini del Vecchio Continente. Tra quelli che soffrono di più c’è Milano, con Piazza Affari che arriva a perdere anche il 4% nel corso della mattinata (chiudendo a -5,2%). Spread in forte risalita.

Lo stop alle banche di Atene dovrebbe arrivare a comprendere anche lunedì 6 luglio, giorno successivo alla celebrazione del referendum sul piano di aiuti indetto dal governo per domenica prossima 5 luglio. Inarrestabile poi la fila ai bancomat, con la popolazione sempre più in difficoltà (come ci racconta qui Isidoros Karderinis da Atene), mentre la Bce non chiude i rubinetti agli istituti di credito greci mantenendo invariati i fondi di emergenza. Una situazione che Tsipras sta affrontando lanciando accuse chiare: «I tentativi di cancellare il processo democratico sono un insulto e una vergogna per le tradizione democratiche in Europa», assicurando che i depositi dei cittadini sono al sicuro e accusando la Bce per la decisione di chiudere le banche e la Borsa. La Banca centrale europea, ha però aggiunto, non «fermerà il processo del referendum».

Secondo il capo del governo ellenico, i Paesi dell’area euro «possono dare alla Bce la libertà di ripristinare la liquidità delle banche anche stanotte stessa». La decisione di respingere la richiesta greca «per una breve estensione del programma», rileva, «è un atto senza precedenti per gli standard europei e mette in questione il diritto di un popolo sovrano di decidere». «Le decisioni di Bce ed Eurogruppo hanno un solo obiettivo: tentare di soffocare la volontà del popolo greco, aveva scritto su twitter Tsipras in precedenza, aggiungendo: «Non ci riusciranno: accadrà l’esatto opposto. Il popolo greco resisterà con ancor più caparbietà».

Ma la situazione diventa drammatica e l'Europa prova a scuotersi. «Se l’euro fallisce, l’Europa fallisce», ha detto lunedì mattina la cancelliera Angela Merkel, chiedendo che sulla Grecia «si arrivi a un compromesso». «La Grecia ha ricevuto un’offerta generosa - ha detto ancora la cancelliera, in conferenza stampa, parlando delle trattative con il governo greco -. Ci sono regole e principi sulle quali la moneta unica è costruita». In ogni caso «se il governo greco dopo il referendum vorrà proseguire le trattative non diremo no». Quello di tenere un referendum è «un diritto legittimo» della Grecia e il risultato «sarà rispettato», ha detto la cancelliera tedesca, «ma è anche legittimo da parte degli altri 18 paesi dell’eurozona avere una reazione e questi hanno deciso di non prorogare il programma, ma di farlo scadere al momento previsto, ovvero alla mezzanotte di domani». Intanto la conferenza dei capigruppo Ue ha approvato a larghissima maggioranza, astensione del solo Ppe, la richiesta avanzata da Gianni Pittella (S&D) a Jean Claude Juncker, di tenere nelle prossime ore un Eurosummit straordinario.

La trattativa tra il governo ellenico e i partner internazionali per evitare il default «non è una partita di poker: o vinciamo tutti o perdiamo tutti», è il duro monito espresso dal presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, che ha parlato alla stampa da Bruxelles, all’indomani del fallimento dei negoziati e dopo l’annuncio del premier greco, Alexis Tsipras, di aver indetto un referendum sulle proposte dei creditori. Juncker si è detto «rattristato e rammaricato dallo spettacolo di sabato», quando «i giochi tattici, a volte populisti, hanno avuto la meglio». E ha messo in guardia Tsipras: «Il gioco del governo greco di essere da solo contro gli altri 18 paesi della moneta unica non conviene a nessuno, e soprattutto non conviene alla grande nazione greca». Juncker ha affermato di sentirsi tradito e di aver «fatto di tutto per arrivare a un accordo» giusto ed equilibrato: «Io e il presidente dell’Eurogruppo (Jeroen Dijsselbloem, ndr), non meritiamo le critiche che ci piovono addosso», ha detto. E attacca: «Consigliamo al governo greco di dire la verità» e «quale posta è in gioco», ha detto il presidente della Commissione.

29-06-2015

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