Terrorismo, raffica di arresti e perquisizioni

Arrestati italiani convertiti alla jihad pronti a colpire. Blitz nelle province di Milano, Bergamo e Grosseto ed in una cittadina dell’Albania. Accuse di terrorismo

È scattata alle prime ore dell’alba una vasta operazione della polizia contro il terrorismo internazionale. La Polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di 10 persone (4 italiane, 5 di nazionalità albanese ed 1 di nazionalità canadese), accusate a vario titolo di associazione con finalità di terrorismo e di organizzazione del viaggio per finalità di terrorismo.

Arresti e perquisizioni sono avvenuti nelle province di Milano, Bergamo e Grosseto ed in una cittadina dell’Albania. Le indagini, coordinate dalla sezione antiterrorismo della Digos di Milano, avrebbero accertato l’appartenenza degli indagati a due nuclei familiari, di cui uno formato da cittadini italiani convertiti da qualche anno all’Islam e determinati a partire per la Siria, l’altro composto da cittadini di nazionalità albanese residenti nella provincia grossetana. Il collante tra le due famiglie sarebbe stata una giovane coppia che si unisce in matrimonio nel mese di settembre scorso, per poi partire alla volta della Siria.

La donna si chiama Maria Giulia Sergio, napoletana di 27 anni. Si è trasferita a Milano con la madre anni fa e si è convertita all’islam nel 2009, probabilmente spinta dal compagno di allora, che era marocchino. Poi ha sposato un albanese islamico, in contatto con personaggi sospetti. Dopo la conversione ha cambiato il suo nome in Fatima. Il marito è probabilmente colui che ha gli agganci con i jihadisti. Poi c’è anche un’altra donna, Maria Giulia, vista spesso in televisione, a sostenere la causa dell’islam, partita assieme al marito, che vuole essere un martire islamico. Anche lei, intercettata dai Servizi, avrebbe detto più volte di essere pronta a immolarsi.