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Centro Italia, terremoto 6.0 devasta tre paesi
La prima scossa alle 3.36 in provincia di Rieti, la seconda alle 3.56 e poi tante altre. Pesante bilancio delle vittime. Amatrice, il sindaco: «Il paese non c’è più»
Nella notte tra martedi' e mercoledi', un violento terremoto ha colpito l'Italia centrale, provocando quasi 250 morti e qualche centinaio di feriti (nonche' un migliaio di sfollati). Il sisma ha colpito con piu' violenza fra le province di Rieti e Ascoli Piceno. La prima scossa, la più forte, di magnitudo 6.0 della scalla Richter, è stata alle 3.36, con epicentro vicino ad Accumoli, nel Reatino, a soli 4 chilometri di profondità. Fra i centri più colpiti anche Amatrice, sempre nel Lazio, e Pescara del Tronto nelle Marche.
Dopo la prima forte scossa, in poco più di tre ore la terra ha tremato altre 39 volte fra Lazio, Umbria e Marche, come riporta l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). In tutto si sono contate oltre 300 scosse, le più forti delle quali (successive alla principale) sono state registrate finora nella zona di Norcia (Perugia): la prima con una magnitudo di 5.4 avvenuta alle 4.33, preceduta appena un minuto prima, alle 4.32, da una scossa di magnitudo 5.1. Un'ulteriore e forte scossa, di 4.9 gradi, si è avvertita distintamente alle 14, causando la sospensione momentanea delle operazioni di soccorso. Facebook ha attivato il suo servizio Safety check, che consente agli utenti di segnalare che sono in sicurezza in caso di pericolo.
Pesante il primo bilancio delle vittime, oltre 70 come accennato, la maggior parte dei morti sono ad Amatrice e Accumuli (53), nel reatino, e ad Arquata del Tronto (20), nelle Marche. «Amatrice non c'e' piu'», ha detto nella notte subito dopo la prima scossa il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. L'intera fila di abitazioni lungo quello che era il corso del paese è completamente collassata e le macerie delle facciate crollate occupano tutta la sede stradale. «Un paese cancellato» gli fa poi eco il primo cittadino di Pescara del Tronto, frazione del comune di Arquata del Tronto, nell'ascolano.
Dal dipartimento Protezione civile, Fabrizio Curcio spiega che il terremoto di oggi nell'Italia centrale «è paragonabile, per intensità, a quello dell'Aquila. Il sistema di protezione civile è pienamente efficiente, vi sono difficoltà a raggiungere alcune località ed è stato già attivato il Genio militare. Le prestazioni sanitarie sono assicurate», ha aggiunto.
Questi i numeri per l'emergenza: Protezione Civile: 800840840 Sala operativa Lazio: 803555 |
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25-08-2016
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