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Sisma, polemica su lavori a scuola Amatrice

Il crollo della scuola elementare di Amatrice si poteva evitare, e anzi i soldi per mettere in sicurezza l'edificio erano già stati stanziati: così in una relazione

A più di una settimana dal terremoto, individuato l'epicentro dello scandalo: la scuola elementare di Amatrice. E da martedì ieri sera c'è una informativa molto dettagliata, contenente gli atti raccolti dagli uomini del Nucleo speciale Anticorruzione della Guardia di finanza, atterrata sul tavolo del presidente dell'Anac Raffaele Cantone.

Nelle carte viene spiegata la beffa di quella che avrebbe potuto trasformarsi in una strage di bambini se il sisma avesse colpito in una data e orario da lezione: il crollo della scuola elementare di Amatrice si poteva evitare. Secondo la relazione, quindi, i soldi per mettere in sicurezza l'edificio erano già stati stanziati. E dunque, «l'adeguamento sismico» di cui si è parlato il giorno dell'inaugurazione, nel settembre del 2012, e che ancora cita il cartello di fronte all'edificio, non è mai stato completato del tutto ma realizzato solo in parte.

Intanto, passato lo sgomento, seppure tra il dolore per le perdite, inizia a mettersi in moto anche l'imponente macchina giudiziaria che dovrà chiarire le tante questioni irrisolte del terremoto che ha colpito Amatrice e il Centro Italia, partendo dai tanti edifici che non avrebbero dovuto crollare, o almeno non avrebbero dovuto farlo in questo modo. In particolare, com'è noto, si dovrà capire cosa sia successo con esattezza alla scuola di Amatrice, al campanile di Accumoli (che ha schiacciato una famiglia), e a diversi edifici pubblici colpiti nella zona del sisma (municipio, ospedale, caserme, fino alle singole abitazioni). In mattinata il procuratore capo di Rieti Giuseppe Saieva, uscendo dal tribunale accompagnato dal pubblico ministero Cristina Cambi, ammetteva che prima di una possibile inchiesta sullo storno di fondi pubblici destinati a lavori su edifici sarà necessario acquisire le carte. Ed è questo il primo passo senza il quale non si può fare nulla.

Lo stesso Saieva metteva quindi in guardia che nell'inchiesta si avrà probabilmente una mole imponente di materiale, un mare di carte, e bisognerà distribuire bene le forze. Per ora cinque pm sono sufficienti, ha aggiunto Saieva, ma il terremoto è un fatto talmente sconvolgente che nessun ufficio ha mai avuto a che fare con qualcosa del genere. Quel che è certo è che sarà la Guardia di Finanza a svolgere i primi accertamenti dell'inchiesta sui crolli di edifici pubblici e privati nella cittadina simbolo del sisma. Le Fiamme gialle, secondo quanto si apprende, si sono già coordinate con la Procura: prima effettueranno verifiche a campione sugli edifici crollati per appurare la qualità dei materiali usati; inoltre verrà acquisita la documentazione degli immobili. Al termine delle ricerche dei corpi ancora sotto le macerie i vigili del fuoco forniranno una mappatura degli edifici crollati.

31-08-2016

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