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Parlamento europeo contro mafie e corruzione

Nella risoluzione approvata oggi, i deputati invitano la Commissione a rivedere la legislazione europea contro la corruzione e la criminalità organizzata per meglio equipaggiare gli Stati membri nella lotta contro le organizzazioni criminali che operano nell'UE. I deputati chiedono inoltre norme a livello UE per la confisca dei beni delle organizzazioni criminali, e il loro riutilizzo a fini sociali, e per la protezione dei whistleblower.
"L'Europa deve capire il complesso problema della criminalità organizzata e il pericolo derivante dall’infiltrazione di associazioni criminali nel tessuto sociale, economico e politico degli Stati membri. I codici penali degli Stati membri devono essere in grado di affrontare la sfida. È per questo che chiedo un intervento normativo urgente e incisivo a livello europeo per fornire alle autorità di contrasto gli strumenti necessari per combattere adeguatamente i gruppi della criminalità organizzata in tutta Europa", ha affermato la relatrice Laura Ferrara, eurodeputata dell'M5S, nel corso di una conferenza stampa con il collega Ignazio Corrao, "seguendo ad esempio il dettato dell' articolo 416 bis del nostro Codice penale".
Nella risoluzione non legislativa approvata a larga maggioranza con 545 voti favorevoli, 91 voti contrarli e 61 astensioni, nonche' applauso dell'aula, i deputati chiedono l'adozione di un Piano d'azione europeo per l'eliminazione della criminalità organizzata, della corruzione e del riciclaggio di denaro, approvato dal Parlamento il 23 ottobre 2013 ed elaborato dalla commissione speciale sulla criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro (CRIM), creata nel marzo 2012 ed i cui lavori sono terminati a settembre 2013.
Secondo uno studio della Commissione, i costi economici sostenuti a causa della corruzione nell'UE ammontano a circa 120 miliardi di euro l'anno. Ciò rappresenta l’1% del PIL comunitario, vale a dire poco al di sotto del bilancio annuale dell'Unione europea
Visto che tali gravi reati tendono a conseguire un profitto economico, seppur illecito, abbiamo chiesto all'eurodeputata Laura Ferrara quali iniziative il PE intenda assumere per il contrasto ed il monitoraggio dei trasferimenti di denaro illecito, seguendo gli insegnamenti in materia del giudice Giovanni Falcone, secondo il quale, seguendo la scia dei soldi, si sarebbe arrivati alla soluzione.
"La risoluzione adottata dall'Europarlamento contiene un capitolo proprio su questo, in modo da poter tracciare i movimenti di denaro illecito e giungere cosi' a scoprire gli artefici ed i destinatari degli stessi", ha dichiarato la parlamentare europea pentastellata.
La Commissione UE è anche invitata a stilare una lista nera di tutte le imprese che abbiano comprovati legami con la criminalità organizzata o siano coinvolte in pratiche corruttive e ad escluderle da ogni rapporto economico con la pubblica amministrazione e dal godimento dei fondi UE.
Inoltre, dovrebbe essere creata un’unità specializzata di Europol per il contrasto dei gruppi criminali organizzati che operano contemporaneamente in diversi settori. Ricordiamo che solo nel 2013 Europol aveva identificato 3.600 organizzazioni criminali operanti nell’UE.
La criminalità organizzata è spesso legata al traffico di esseri umani e la Commissione ha stimato che ogni anno all’interno della Comunità, diverse centinaia di migliaia di esseri umani sono vittime della tratta.
I deputati chiedono anche regole comuni, entro la fine del 2017, per proteggere gli informatori.
La Commissione dovrebbe stabilire norme vincolanti per vietare a soggetti che siano stati condannati o abbiano preso parte ad attività della criminalità organizzata o abbiano commesso altri reati gravi di candidarsi a elezioni o a lavorare nella pubblica amministrazione, incluse le istituzioni dell’UE, nonche' per la rotazione dei funzionari della Pubblica Amministrazione, al fine di contrastare la corruzione.
I deputati ritengono infine che l’utilizzo di un metodo comune per confiscare i beni delle organizzazioni criminali nell’UE rappresenterebbe un deterrente per i criminali.
Invitano pertanto la Commissione a rafforzare le misure comunitarie per la “promozione della gestione di beni congelati e beni confiscati e del loro reimpiego per fini sociali e come indennizzo per le famiglie delle vittime e le imprese colpite da usura ed estorsioni”.
Da Strasburgo, Luigi Piccarozzi
25-10-2016


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