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Ilva, cassa integrazione per 3.300 dipendenti

Accordo che sarà valido fino alla fine dell'amministrazione straordinaria. Ridotta la richiesta dell'azienda. La Regione Puglia pronta a sostenere economicamente l'operazione

Intesa sulla cassa integrazione per i lavoratori dell'Ilva attualmente in amministrazione straordinaria. Il numero degli esuberi temporanei è sceso a 3.300 unità di cui 3.240 per Taranto e 60 per Marghera. La richiesta dell'azienda era di quasi cinquemila dipendenti da mettere in cassa integrazione. Di media il provvedimento riguarderà circa 2.500 persone (2.465 a Taranto e 35 a Marghera).

Stando a fonti aziendali, l'accordo sarà valido fino al termine dell'amministrazione straordinaria, in attesa che si concluda il processo di vendita. Nello stabilimento di Taranto, 800 unità saranno a zero ore. A questi l'azienda garantirà una rotazione pari al 20% del tempo lavorabile nel quale i lavoratori effettueranno attività di formazione e riqualificazione professionale. Azienda e sindacati hanno concordato incontri bimestrali al fine di verificare la corretta applicazione dell'accordo.

Michele Emiliano ha fatto capire che la Regione Puglia è pronta a sostenere l'accordo economico sulla cassa integrazione: «La Regione Puglia è a disposizione per mettere i soldi necessari a questa operazione, ma è assolutamente necessario che il governo integri e minimizzi il numero degli esuberi che a noi pare sovradimensionato. L'azienda tende a scaricare sulla Regione e sul governo una situazione di difficoltà economica che non è dovuta tanto agli esuberi, quanto a difficoltà di gestione che sono quelle che hanno spinto ad una rapida cessione dell'azienda ai privati».
27-02-2017


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