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Corteo a Locri: «Oggi siamo tutti sbirri»

Dopo la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, lunedì una scritta «più lavoro meno sbirri» era stata tracciata nella sul palazzo del Vescovado

Martedì corteo di Libera per celebrare a Locri la XXII Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. In testa al corteo i familiari delle vittime che reggevano due striscioni dell'associazione con lo slogan della Giornata di quest'anno: «Luoghi di speranza, testimoni di bellezza». Dietro di loro una grande bandiera della pace portata da ragazzi migranti minorenni giunti in Calabria a bordo di barconi nei mesi scorsi. A seguire i gonfaloni, le autorità e migliaia di persone giunte da tutta Italia.

«Oggi a Locri siamo tutti sbirri. Ricorderemo tanti nomi di esponenti delle forze dell'ordine che hanno perso la vita e nessuno li può etichettare e insultare», ha commentato don Luigi Ciotti dopo le scritte offensive comparse ieri a Locri. «Ci vuole una rivoluzione culturale, etica e sociale  - ha detto don Ciotti - che ancora manca nel nostro Paese perché non è possibile che da secoli ancora parliamo di mafia». La manifestazione dopo che, in seguito alla visita di domenica del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, una scritta «più lavoro meno sbirri» era stata tracciata la notte scorsa sul Vescovado di Locri dove risiede il vescovo Francesco Oliva e che in questi giorni ospitava don Luigi Ciotti in vista della manifestazione nazionale odierna. Domenica Mattarella aveva lanciato un duro monito contro le mafie affermando, tra l'altro, che i mafiosi «non hanno onore». «Queste scritte rientrano nella strategia della 'ndrangheta che dice meno sbirri e più lavoro, ma è quella che fa fuggire le imprese che il lavoro lo danno», commenta il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho anticipando che i carabinieri hanno già avviato le indagini per capire, anche attraverso le presenze nell’area della manifestazione, «quale sia la migliore lettura ed a quale cosca vada attribuito il gesto». È tipico della 'ndrangheta «criticare le migliori iniziative, come quella di questi giorni, che collegano la Calabria al resto d’Italia», spiega il procuratore.
21-03-2017

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