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Banche Venete, Consob accusa Bankitalia
«Su Veneto Banca non indicò problemi». Audizione in commissione del Dg Angelo Apponi. Poi confronto diretto col capo della vigilanza di Bankitalia Carmelo Barbagallo
Banca d'Italia non segnalò alla Consob «problemi» in merito a Veneto Banca in vista dell'aumento di capitale del 2013, anzi, indicò che l'operazione era «strumentale a obiettivi previsti dal piano per effettuare eventuali acquisizioni coerenti con il modello strategico della banca salvaguardando liquidità e solidità».
Questo l'affondo del Dg Consob Angelo Apponi nel corso della testimonianza dinanzi alla Commissione banche in cui gli veniva chiesto perchè non fosse intervenuta nonostante ci fossero segnali di crisi dell'istituto veneto. Secondo Apponi, la Consob ricevette dalla Banca d'Italia nel 2013 informazioni incomplete per valutare il prezzo dell'aumento di capitale lanciato quell'anno da Veneto Banca. «Ci viene detto che il prezzo è alto. Altro è quello che leggiamo nel verbale ispettivo, che riceviamo nel 2015, dove si dice che la metodologia di calcolo del prezzo è irrazionale e ci sono dei vizi. L'informazione è significativamente diversa».
In audizione anche il responsabile della vigilanza di Bankitalia Carmelo Barbagallo, che ha potuto ascoltare, via streaming, la testimonianza di Apponi e quindi poter meglio controbattere in occasione del confronto fra i due che si è tenuto successivamente alla sua testimonianza. Elemento questo che ha creato uno scontro in Commissione. Alcuni commissari hanno proposto anche di interdire a Barbagallo la possibilità di ascoltare la testimonianza di Consob ma il presidente Casini, citando anche la norma istitutiva della commissione, ha respinto la proposta. |
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09-11-2017
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