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«La violenza alle donne è una vergogna civile»
Così Gentiloni. Boldrini apre per la prima volta la Camera alle sole donne. In 1.300 sugli scranni e nelle sale: vittime di stupro, violenza domestica e stalking
L'Italia civile si unisce per dire basta alla vergogna della violenza sulle donne". Così, con l'hashtag #giornatacontrolaviolenzasulledonne il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, è intervenuto su Twitter nella giornata mondiale dedicata al tema.
Alla Camera, imponente manifestazione organizzata dalla presidente Laura Boldrini. Nel palazzo, tra Aula e sale attigue, 1.300 donne, tutte vittime di abusi, stupro o violenza domestica, ma anche vittime di stalking, e molte madri e sorelle delle donne che purtroppo non ci sono più. «Sbaglia chi pensa che la violenza sia una questione che riguarda esclusivamente le donne. No, riguarda tutto il Paese e sfregia la nostra comunità. Quindi, se su questo tema vogliamo fare sul serio, non può esserci solo la risposta delle vittime o delle altre donne, come in gran parte avviene ora: sono quasi sempre le donne a protestare, a ribellarsi, a promuovere mobilitazione. La metà delle donne che vengono uccise sul pianeta - sostiene - sono uccise per femminicidio. Sono uccise, cioè, in quanto donne e per mano di chi dovrebbe amarle. In Italia ne viene uccisa una ogni due giorni e mezzo. Lo dice l'Istat. Ed è un dato spaventoso».
«Una presenza così imponente, qui a Montecitorio - sostiene Boldrini all'evento "In quanto donna" nell'Aula di Montecitorio - ha un senso che non può sfuggire a nessuno: le donne italiane hanno bisogno di attenzione e ascolto. Per raccontare la violenza subita, certo, ma anche per raccontare la loro storia di riscatto. Per mostrare la loro forza». «Il caso Weinstein ha scoperchiato la vergogna» delle molestie nel luogo di lavoro «in un mondo glamour e patinato come quello del cinema americano, provocando un terremoto in tanti altri ambiti della società. In Italia non ha avuto certo lo stesso effetto. Nel nostro Paese questo tema fatica ad affermarsi. Mi farebbe piacere se ciò accadesse perché non ci sono molestatori, ma ho paura che non sia così». All'iniziativa, per la quale è gremita non solo l'Aula ma diverse sale di Montecitorio, prende parte anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi, che nell'Emiciclo siede ai banchi del governo. |
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25-11-2017
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