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Dj Fabo, gli atti rinviati alla Consulta
In pratica i giudici hanno accolto la richiesta che l'aggiunta Tiziana Siciliano aveva avanzato in seconda battuta. La sua prima richiesta, infatti, era l'assoluzione
La Corte d'Assise di Milano ha deciso di trasmettere gli atti alla Consulta affinché valuti la legittimità costituzionale del reato di aiuto al suicidio nel processo di Marco Cappato, imputato per la morte di Fabiano Antoniani.
Dj Fabo venne accompagnato all'esponente dei Radicali e tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni in una clinica svizzera per il suicidio assistito il 27 febbraio 2017. I pm chiedevano l'assoluzione; in subordine avevano proposto l'eccezione di illegittimità costituzionale. Il processo a Cappato davanti alla Corte presieduta da Ilio Mannucci Pacini (a latere Ilaria Simi De Burgis e sei giudici popolari) era iniziato lo scorso 8 novembre. Ed è scaturito prima dall'autodenuncia dello stesso Cappato ai carabinieri di Milano il giorno dopo la morte nella clinica "Dignitas" di Antoniani, e poi dalla decisione del gip Luigi Gargiulo, che respinse la richiesta di archiviazione della Procura e ordinò l'imputazione coatta per l'esponente radicale spiegando che l'imputato non solo aiutò Fabo a suicidarsi, ma lo avrebbe anche spinto a ricorrere al suicidio assistito, «rafforzando» il suo proposito. |
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14-02-2018
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