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Italia secondo Paese più vecchio al mondo

Via sempre più laureati. Si rimanda sempre più la nascita del primo figlio. Rimane ancora positivo, ma si assottiglia, il saldo tra "entrate" (gli immigrati) e uscite

Per il terzo anno di fila la popolazione italiana diminuisce: perdiamo 100mila persone rispetto all'anno precedente. I dati nel Rapporto Annuale dell'Istat da cui emerge che al 1° gennaio 2018 si stima che la popolazione ammonti a 60,5 milioni di residenti, con un'incidenza degli stranieri dell'8,4% (5,6 milioni).

Secondo i numeri, rimane ancora ampiamente positivo il saldo migratorio: nel 2017 in Italia si registrano 184.000 stranieri in più. Ma in totale siamo di meno, e sempre più vecchi: l'Italia è il secondo Paese più vecchio al mondo (dopo il Giappone), con una stima di 168,7 anziani ogni 100 giovani. Per il nono anno consecutivo le nascite registrano una diminuzione: nel 2017 ne sono state stimate 464.000, il 2% in meno rispetto all'anno precedente, nuovo minimo storico. Nel 2017, poi, si stimano circa 153.000 cancellazioni anagrafiche per l'estero, dato in crescita dal 2007 ma in leggero calo (meno 2,6%) rispetto al 2016. Le mete principali degli italiani sono il Regno Unito, la Germania, la Svizzera e la Francia. Aumentano i laureati che lasciano il nostro Paese: sono 25.000 nel 2016 contro i 19.000 del 2013. Ma è in crescita anche il numero di cittadini stranieri che diventano italiani: nel 2016 sono oltre 201.000 le acquisizioni di cittadinanza e si stima che nel 2017 superino le 224.000.

Nascite al paolo per il nono anno consecutivo: registrano una diminuzione con 464 mila unità nel 2017, il 2% in meno rispetto all'anno precedente e nuovo minimo storico. Nel 2017 si stima che i nati con almeno un genitore straniero siano intorno ai 100 mila (21,1% del totale dei nati). Dal 2012 il contributo in termini di nascite della popolazione straniera residente è in calo.
16-05-2018


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