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«Sul censimento non mollo e vado dritto»

Il ministro vuole «una ricognizione per vedere chi, come, quanti», ossia «rifacendo quello che fu definito censimento» ma «i rom italiani purtroppo te li devi tenere»

Matteo Salvini insiste sul censimento dei rom. Nonostante le proteste e lo stop da parte del vice premier Luigi Di Maio. «Censimento dei Rom e controllo dei soldi pubblici spesi. Se lo propone la sinistra va bene, se lo propongo io è razzismo. Io non mollo e vado dritto!. Prima gli italiani e la loro sicurezza».

Salvini loha scritto su Facebook, citando una proposta dell'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, che aveva proposto un censimento dei rom nel 2012. Ieri, il ministro dell'Interno Matteo Salvini,, parlando a TeleLombardia, chiedeva «una ricognizione sui rom in Italia per vedere chi, come, quanti», ossia «rifacendo quello che fu definito il censimento, facciamo un'anagrafe». «Al Ministero mi sto facendo preparare un dossier sulla questione rom in Italia, perché dopo Maroni non si è fatto più nulla, ed è il caos». Per Salvini gli stranieri irregolari andranno «espulsi» con accordi fra Stati, ma «i rom italiani purtroppo te li devi tenere a casa». E ricorda: «Stiamo in Italia, state in Italia. Abbiamo il mare e la montagna più belli del mondo, non c'è bisogno di andare a migliaia di chilometri di distanza».

«A mio avviso il messaggio di Matteo Salvini non è quello giusto. Preferire il ripiegamento su se stessi rispetto all'apertura al mondo significa voltare le spalle alla tradizione di ospitalità iscritta nei valori della nostra storia. Ma non sono qui per fare politica: il messaggio che soggiace dietro al gesto di Salvini va ascoltato: gli Stati membri non possono lasciare l'Italia da sola dinanzi alla crisi migratoria», ha detto il commissario Ue agli affari economici e monetari Pierre Moscovici. «Dire che siamo dinanzi a un picco della crisi migratoria non è esatto. Al contrario, siamo in un momento in cui questa crisi si sta affievolendo. Ciò che dobbiamo cercare di fare è proseguire questa diminuzione in modo ordinato e comune». Il commissario europeo ha tenuto a sottolineare che gli arrivi e gli sbarchi di migranti sono scesi del 97% sulla strada balcanica e del 74% sulla rotta del Mediterraneo centrale. «Non siamo rimasti inattivi dinanzi alla sfida migratoria. Certo, questo non significa che abbiamo fatto tutto, ma l'accusa di inazione, di lassismo dell'Europa, è un'accusa completamente di parte», ha insistito, aggiungendo, tra l'altro, che la riforma sul diritto d'asilo «sta progredendo».
19-06-2018

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