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Conte: «Manovra rigorosa e con riforme»

Lo dice il premier in conferenza stampa a Palazzo Chigi. «La ragione dell'incontro di oggi è oggettiva: mettere a punto una manovra che sia seria, rigorosa, coraggiosa»

Conferenza stampa a Palazzo Chigi, mercoledì in mattinata, del premier Giuseppe Conte, prima del vertice sulla manovra con il vicepremier Luigi Di Maio, il ministro del Tesoro Giovanni Tria, il ministro per gli affari Ue Paolo Savona e il sottosegretario Giancarlo Giorgetti.

«La ragione dell'incontro di oggi è oggettiva: mettere a punto una manovra che sia seria, rigorosa, coraggiosa. Sarà accompagnata da riforme strutturali, in cui noi riponiamo molta fiducia perché siamo convinti che la leva per la crescita economica e lo sviluppo sociale saranno le riforme» ha detto Conte. «Per quanto riguarda i rapporti con la Commissione Ue - agggiunge il premier - ci presenteremo a testa alta, io non ho chiesto nessun atteggiamento di favore, abbiamo anticipato le linee direttive, ma non ho mai chiesto una concessione: ci presenteremo con un programma serio, coraggioso, che tuteli i nostri interessi, saremo molto seri, duri, rigorosi ma non irragionevoli e scriteriati».

«La posizione del governo sui vaccini è molto chiara. Ci sono ovviamente delle prescrizioni normative o regolamentari per la scuola dell'obbligo che mi sembrano molto chiare. Al momento, ho parlato con il ministro Grillo, si parla di un emendamento ma non c'è nulla di concreto. Non verrà fuori al momento nessuna specifica circolare: il governo responsabilmente vuole garantire la massima tutela della salute dei nostri piccoli e il diritto all'istruzione differenziando tra scuola dell'obbligo e scuola non dell'obbligo». Il premier tocca poi l'argomento dei vaccini: «Mio figlio l'ho fatto vaccinare, l'ho accompagnato io personalmente. E questa è la linea del governo. Ma che ci siano sensibilità diverse dei singoli, in un movimento molto composito, va benissimo».

Sul suo governo, Conte spiega: «A noi interessa la soluzione dei problemi e stiamo cercando di evitare che il Mediterraneo sia il cimitero dei migranti. Sull'immigrazione i dati parlano per noi. Abbiamo ridotto gli sbarchi dell'80-85%. Un risultato positivo, questo significa meno rischi per i migranti che attraversano il Mediterraneo. Abbiamo ottenuto un gran risultato che fino a un attimo prima era insperato, ora stiamo lavorando per massimizzare gli obiettivi».
 
Secondo il presidente del Consiglio, «il fatto di Foggia non significa che mancano i flussi. Anzi, significa che dobbiamo lavorare contro il lavoro nero. Noi dobbiamo regolamentare il fenomeno migratorio su base strutturale, di concerto con tutti i Paesi europei. Il Trattato di Dublino era insufficiente, la gestione era legata al solo paese di approdo. Invece oggi tutti i Paesi occidentali europei devono affrontare il tema con regolamentazione e gestione dei flussi europei». «Affronteremo il problema dei flussi in un'ottica complessiva, vogliamo coinvolgere anche gli altri Paesi europei perché non è solo un problema italiano».
08-08-2018

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