«Toghe rispondano alla legge, non ai media»
Lo ha detto in mattinata il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale ha incontrato al Quirinale i nuovi componenti del Csm
«L’attenzione e la sensibilità agli effetti della comunicazione non significa orientare le decisioni giudiziarie secondo le pressioni mediatiche né, tanto meno, pensare di dover difendere pubblicamente le decisioni assunte. La magistratura, infatti, non deve rispondere alle opinioni correnti perché è soggetta soltanto alla legge».
Sono quste le parole pronunciate dal presidente Sergio Mattarella all'icontro al Quirinale con i nuovi componenti del Csm. «Al Csm la Costituzione ha, opportunamente, attribuita la cruciale funzione disciplinare - ha sottolineato il capo dello Stato -. La centralità di questa funzione è desumibile dalla stessa composizione della Sezione, la cui presidenza è affidata dalla legge 195 al Vice Presidente; è, questo, uno dei compiti più importanti e impegnativi che la legge gli attribuisce. L’aver mantenuto la «giurisdizione disciplinare» all’interno dell’organo di governo autonomo è scelta che la Costituzione ha compiuto sempre a tutela dell’autonomia e dell’indipendenza della Magistratura. Proprio per questo la celerità nelle decisioni e il rigore nella valutazione dei fatti devono caratterizzare l’attività della Sezione disciplinare, il cui corretto funzionamento non è desumibile soltanto dai dati statistici». |