Uccisa in casa, marito fermato per omicidio
Il delitto è avvenuto a Roma: «L'ho soffocata perché non potevo più vederla soffrire» ha raccontato l'uomo a chi lo arrestava. Ora è nel carcere di Regina Coeli
Dice che era stanco di vedera soffrire e per questo ha pensato che farla finita fosse la cosa migliore per entrambi. Sarebbe questa la spiegazione dietro la morte di Paola Adiutori, la 66enne trovata senza vita venerdì sul letto della sua abitazione a Roma con accanto il marito che minacciava il suicidio puntandosi un coltello da cucina alla gola.
L'uomo è stato fermato nella notte dai carabinieri con l'accusa di omicidio aggravato e portato nel carcere di Regina Coeli. Durante l'interrogatorio in caserma davanti al pm, l'uomo ha confermato di aver ucciso la donna. Per gli investigatori il movente sarebbe riconducibile all'esasperazione per una forte depressione che la moglie sembra avesse da tempo e che spesso l'avrebbe portata ad accusare malori. Nell'appartamento è stato trovato un biglietto di addio. «Scusate, dovevo farlo. Non volevo vederla più soffrire», avrebbe scritto l'uomo. Ma è stato proprio lui, alle 18,30 circa, a contattare il numero di emergenza 112 facendo scattare l'allarme.
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