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Reddito cittadinanza, ora è guerra di cifre

Manovra, ancora confusione nel governo. Salvini: a disposizione otto miliardi per la misura voluta dai 5 Stelle. La replica: no, si è confuso: sono dieci miliardi

«Nella manovra ci saranno 16 miliardi per i due interventi principali, reddito di cittadinanza e abolizione della legge Fornero. Ma in questa cifra ci saranno anche l'aumento delle pensioni di invalidità, il quoziente familiari, un premio alle famiglie numerose con contributo alla natalità».

A dirlo in mattinata è il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, intervenendo a Radio Anch'io. Quindi non ci sono 10 miliardi per il reddito, gli è stato chiesto. «Se la matematica non è un'opinione, se ce ne sono 7-8 per la Fornero, ce ne sono 8 per il reddito», ha detto il vice premier che poi spiega: «Sull'abolizione della Fornero l'investimento varia tra i 7 e gli 8 miliardi a seconda di quanti sceglieranno di andare in pensione nel 2019. Abbiamo scelto di non fare penalizzazioni e di non mettere paletti, come limiti di reddito. La Fornero è stata una legge ingiusta - ha ribadito - e va abolita». «No, non faremo marcia indietro» sulla manovra se lo spread continua a salire. Se tagli le tasse - ha aggiunto - aiuti la crescita, noi puntiamo a un'Italia che non cresce dello zero virgola, ma del due, del due e mezzo». Salvini quindi punta anche il dito contro «i toni di alcuni commissari europei, come questo Moscovici che dice che Italia è un paese xenofobo» o «Juncker che dice che facciamo la fine della Grecia».  «Questo governo - ha aggiunto il responsabile del Viminale - ha il gradimento del 60% degli italiani».

La parole di Salvini sono sono però in linea con i conti del M5s che indicava in 10 miliardi i costi del reddito di cittadinanza. «Per il 2019 il 2,4 nel rapporto deficit/Pil, 20 miliardi di cui 10 per il reddito di cittadinanza, 7 per riformare la legge Fornero, 2 per la Flat tax e 1 miliardo per le assunzioni straordinarie». Così il vicepremier Luigi Di Maio ai microfoni di Radio Radicale. A chi gli domanda se i numeri snocciolati siano stati fissati definitivamente, «direi di sì», replica Di Maio.
04-10-2018

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