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«Con quota 100 debito cresce di 100 miliardi»

A dirlo è il presidente dell'Inps, Tito Boeri. Il vice premier Matteo Salvini ha invitato l'economista a dimettersi dalla guida dell'istituto e a candidarsi

Introdurre nel sistema previdenziale la quota 100 con un minimo di 62 anni di età e 38 di contributi insieme allo stop all'indicizzazione alla speranza di vita per i requisiti contributivi nella pensione anticipata porta a un «incremento del debito pensionistico destinato a gravare sulle generazioni future nell'ordine di 100 miliardi». Così il presidente dell'Inps Tito Boeri. E subito scatta la polemica politica.

Boeri è intervenuto in mattinata nel corso di una audizione alla Commissione Lavoro della Camera. «Non possiamo esimerci - ha detto Boeri - dal lanciare un campanello d'allarme». Il risparmio che potrebbe arrivare dal disegno di legge sulle pensioni d'oro sarebbe inferiore a 150 milioni e riguarderebbe una platea di circa 30.000 persone, ha sottolineato il presidente dell'Inps, afferando anche che si raggiungerebbe questa riduzione della spesa pensionistica solo se il taglio sulle pensioni superiori a 90.000 euro annui facesse riferimento all'intero reddito pensionistico e non alle singole pensioni. La riduzione massima sarebbe del 23% mentre quella media sarebbe dell'8%.

Immediata arriva la replica del vicepremier Matteo Salvini, che già altre volte si era scontrato con il presidente dell'Inps. «Da italiano invito il dottor Boeri, che anche oggi difende la sua amata legge Fornero, a dimettersi dalla presidenza dell'Inps e a presentarsi alle prossime elezioni chiedendo il voto per mandare la gente in pensione a 80 anni - ha scandito Salvini -. Più alcuni professoroni mi chiedono di non toccare la legge Fornero, più mi convinco che il diritto alla pensione per centinaia di migliaia di italiani (che significa diritto al lavoro per centinaia di migliaia di giovani) sia uno dei meriti più grandi di questo governo».
11-10-2018

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