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Ad aprile Reddito di cittadinanza e Quota 100

Via al reddito di cittadinanza, ma assegni più magri se dovessero finire le risorse. Da aprile i privati in pensione con Quota 100, gli statali da luglio

La platea dei beneficiari del reddito di cittadinanza sarà di 1.437.000 famiglie per 8,5 miliardi di spesa. Per quanto riguarda la sperimentazione triennale prevista nella bozza di decreto per Quota 100, per il triennio 2019-2021 si potrà andare in pensione anticipata a 62 anni di età e 38 di contributi.

I numeri sono contenuti nella bozza del decreto messo sul tavolo dal governo. Per quanto riguarda il Reddito di cittadinanza, i nuclei che potranno accedere al beneficio composti di una sola persona saranno 387.000 pari a oltre un quarto del totale (1,64 miliardi la spesa per questa componente). Saranno 198.000 le famiglie coinvolte con cinque componenti o più per 1,4 miliardi di spesa. Potrà essere richiesto oltre che dai cittadini italiani in condizione di povertà anche dai comunitari e dagli extracomunitari purché abbiano un permesso di lungo soggiorno e siano residenti in via continuativa in Italia da almeno 10 anni al momento della presentazione della domanda. Le famiglie composte da soli stranieri che potrebbero accedere al reddito secondo le tabelle allegate al testo sono 259.000 per una spesa di 1,58 miliardi. I nuclei beneficiari del reddito di cittadinanza si trovano al 47% al Centro Nord e per il restante 53% al Sud e nelle Isole. Per numeri assoluti di nuclei beneficiari le prime sei regioni in classifica sono nell'ordine: Campania, Sicilia, Lazio, Lombardia, Puglia, Piemonte.

Per quanto riguarda Quota 100, invece, il requisito relativo all'età anagrafica (in pensione anticipata a 62 anni di età e 38 di contributi), sarà successivamente adeguato agli incrementi della speranza di vita. Per maturare il diritto all'accesso sarà possibile, si legge ancora nella bozza, cumulare gli eventuali contributi maturati in altre gestioni anche se quota 100 non è cumulabile con i redditi da lavoro dipendente o autonomo. Un limite questo cui fanno eccezione quei redditi da lavoro autonomo "occasionale" per un massimo di 5mila euro lordi annui e valido fino alla maturazione dei requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia. La prima finestra per i privati per andare in pensione è aprile 2019 mentre la prima per i pubblici è luglio 2019: nel primo caso devono aver maturato i requisiti di 62 anni di età e 38 di contributi entro il 31 dicembre 2018 (con una decorrenza di 3 mesi), mentre per i lavoratori pubblici la decorrenza è pari a sei mesi. Sempre per i lavoratori pubblici è previsto un preavviso alle amministrazioni di almeno sei mesi. L'accesso alla pensione anticipata è consentita, si legge ancora nella bozza di dl, se risulta maturata un'anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e di 41 anni e 10 mesi per le donne. Proroga ma solo per un anno, fino al 31 dicembre 2019, anche dell'Ape sociale per particolari categorie di lavoratori disagiati. Il diritto al trattamento pensionistico anticipato ricalcolato con il metodo contributivo infatti è riconosciuto per le donne nate entro il 31 dicembre 1959 che abbiano maturato una anzianità contributiva pari o superiore ai 35 anni.
06-01-2019


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