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Agire
M5S, Di Maio presenta le nuove regole

Innanzitutto via al tetto dei due mandati per i consiglieri comunali, ha annunciato Luigi Di Maio. E sottolinea: «Il ruolo del capo politico si ridiscute tra 4 anni»

Tensione nel Movimento 5 Stelle all'indomani del crollo elettorale in Sardegna. Se Beppe Grillo, già lunedì, aveva espresso malumore nel corso del suo spettacolo a Catania («Forse non siamo all'altezza, forse siamo principianti come dicono»), e la "ribelle" Paola Nugnes attaccava il vertice («La leadership di Luigi Di Maio certamente va rimessa in discussione»), l'accerchiamento ora si fa più serrato.

Stamattina, nel corso del programma Circo Massimo su Radio Capital - condotto da Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto - il sottosegretario agli Affari regionali Stefano Buffagni, esponente molto vicino a Luigi Di Maio, ha ammesso le difficoltà del momento:
«Dobbiamo dare di nuovo un motivo alle persone per capire perché c'è differenza tra noi e la Lega o tra noi e gli altri. Spesso, probabilmente, essendo al governo insieme subiamo questo abbinamento e questo avvantaggia loro. Stiamo facendo una serie di errori. Evidentemente sulla comunicazione noi non siamo bravi abbastanza, io sicuramente non lo sono, diciamo anche che ci massacrate tutti i giorni incredibilmente...».

E prova ad argomentare: «Io sono lombardo: prima bisogna fare e poi comunicare, bisogna essere più concreti. La gente - prosegue - ci ha mandato al governo per governare non per rincorrere gli altri e annunciare. E credo sia utile portare a casa risultati concreti perché la gente ha speranza in noi, ha messo grandi aspettative. Al governo non si può continuare ad avere un approccio barricadero come quello di prima con urla, toni alti...». Poi una frase che crea ancora più tensioen: «Se perdiamo voti quando parla?  Non posso rispondere».

In giornata, poi, sono state annunciate le nuove regole per M5S dopo le batoste elettorali in Abruzzo e Sardegna. Innanzitutto via al tetto dei due mandati per i consiglieri comunali, ha annunciato Luigi Di Maio. «Fare il consigliere comunale non si può pensare sia un privilegio, lo dico in generale non solo per M5s. Oggi un nostro eletto in un comune è presidio di legalità e lotta contro i privilegi e contro la gestione disinvolta dei comuni. Dobbiamo discutere nuove regole: ad esempio affinché il secondo mandato non valga come tale in modo che possano pensare di candidarsi al Parlamento e al consiglio regionale», ha annunciato Di Maio in conferenza stampa alla Camera.

Arriva la stoccata al Pd: «Il centrosinistra dal 2013 si illude di poter rubare voti al M5S alle amministrative come al mercato delle vacche. Ma i voti sono dei cittadini». Quindi prova a mettere a tacere i dissidenti: «Il ruolo del capo politico si ridiscute tra 4 anni».
26-02-2019

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