Vince Zingaretti: cambio al vertice del Pd
Ottiene il 70%. Più di 1,8 milioni al voto: affluenza molto oltre le più rosee aspettative, visto che alla vigilia già un milione di elettori sembrava un azzardo
Nicola Zingaretti è il nuovo segretario del Partito democratico. Al secondo posto Maurizio Martina e terzo Roberto Giachetti. «Siamo tra il 65 e il 70 per cento dei voti. Grazie all'Italia che non si piega a un governo pericoloso - ha detto a caldo nel suo comitato vicino al Circo Massimo -. Abbiamo dato una buona immagine di confronto nella battaglia politica in questo Paese ferito».
«Auguri a Zingaretti, è il nuovo segretario, altro che partito morto», twitta Bobo Giachetti quando le proiezioni gli danno un buon 12/15%. «Auguri a Nicola, è una giornata bella per tutti», twitta Maurizio Martina è vicino al 20%. Si fa sentire pure Renzi, che si congratula e ripete «spero che ora non cominci il fuoco amico come è stato fatto con me». Per il governatore del Lazio, che tale rimarrà, viene adesso il duro lavoro da leader. La partecipazione alle primarie del Pd di ieri è stata più larga del previsto, con un milione e 800mila elettori. Un dato di affluenza superiore alle aspettative della stessa organizzazione del partito, che puntava a un milione di voti, e in linea con le primarie del 2017, che videro vincitore Matteo Renzi.
I dati definitivi arriveranno in giornata, tuttavia il successo sul piano della partecipazione è stato di tutto il Pd, testimoniato dalle lunghe code di elettori ai gazebo per tutto il giorno e anche in chiusura. Ragionando in termini di macroregioni è stato in particolare il Centro-Nord a premiare Zingaretti, sebbene non vi sia area in cui non abbia raggiunto e superato abbondantemente la soglia del 50%. Secondo i dati di YouTrend, infatti, Zingaretti si è affermato con il 68,15% al Nord, con il 66,53% nella "zona rossa" (Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche) e con il 59,43% al Sud.
«Da parte mia, Zingaretti non ha nulla da temere. Io non chiedo niente, siamo pronti a dare una mano. Io le scissioni non le ho mai fatte: le ho subite. Come segretario, lo vedremo alla prova dei fatti, in Regione Lazio, Nicola è abile a tenere insieme un fronte ampio che va dai moderati agli estremisti di sinistra». Lo assicura, in un colloquio con la Stampa, l'ex premier Matteo Renzi, dopo l'incoronamento nelle primarie, di Nicola Zingaretti, nuovo segretario del Pd. «Io - aggiunge - farò una battaglia educativa e culturale dentro il partito. Il grillismo si sta sgonfiando». A colloquio anche col Messaggero, Matteo Renzi parla del «milione e mezzo ai seggi, del lungo fiume di persone di sabato a Milano, dei pienoni alle presentazioni del libro» come di «splendidi segnali di una comunità viva e di una stagione politica, quella del M5S, che volge al termine. In coda - nota Renzi - anche molti elettori grillini». |