Diciotti, no del Senato a processo Salvini
Il ministro dell’Interno parla in aula prima del voto sull’autorizzazione a procedere: «È stata un’iniziativa del Governo coerente con gli interessi pubblici del Paese»
Negata dall'aula del Senato l'autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell'Interno Matteo Salvini sul caso Diciotti. Il risultato sarà ufficializzato alle 19 con la chiusura delle votazioni. In mattinata c'era stato l'intervento dello stesso Salvini al Senato sull'autorizzazione a procedere nei suoi confronti. «L'intera ricostruzione è in linea con le osservazioni del procuratore di Catania che proprio oggi ringrazio perché sono stati compiuti 14 arresti di un clan mafioso per traffico di droga e armi. I ministri passano, le forze ordine e la magistratura sane, restano e quindi li ringrazio perché fanno il loro lavoro».
«Non sarò mai il ministro che lascia morire una sola persona nel Mare Mediterraneo senza muovere un dito. Chi sta collaborando per stroncare il traffico di esseri umani sta dando una mano a chi combatte il business dell'immigrazione clandestina. Io e il governo a cui mi onoro di appartenere non saremo mai complici dei trafficanti di droga e di armi» ha aggiunto ancora il ministro, specificando che le cose si fanno in due. «Il governo ha sviluppato misure e azioni per la lotta al contrasto dell'immigrazione clandestina e ringrazio i colleghi Cinque Stelle perché le cose si fanno in due evidentemente». «Di solito parlo a braccio, ma quando si tratta di un reato, quando si mette in dubbio che abbia abusato del mio potere mettendo a rischio la sicurezza dei miei e vostri figli, scusate, ma mi emoziono».
«Mai pensato di intervenire per sequestro di persona». Ha detto Salvini intervenendo al Senato sul caso Diciotti e sull'autorizzazione a procedere nei suoi confronti. «Si legge nella ricostruzione del tribunale che il dirottamento, si parla addirittura di dirottamento imposto dai maltesi, ha comportato un allungamento della traversata invece di 50 miglia e non 100. E ogni riferimento alla vicenda della nave Mare Jonio mettendo a rischio le persone, è esattamente la fattispecie simile».
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