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Da Haftar razzi su Tripoli: civili uccisi

Sarraj lancia la sua controffensiva. Gli Usa ritirano le truppe e intimano ad Haftar "l'arresto immediato dell'offensiva militare. L'Onu chiede una tregua su Tripoli

L'esercito libico governativo avvia l'operazione "Vulcano di rabbia" contro le truppe fedeli al generale Khalifa Haftar che minacciano Tripoli. Lo ha annunciato Mohammed Gununu, portavoce delle forze armate, come riferisce il quotidiano Libya Express. A Tripoli scuole chiuse per una settimana, mentre la gente svuota i negozi.

«L'esercito libico respinge colpi di stato e militarizzazione dello stato: la Libia sarà sempre uno stato civile e l'esercito lo proteggerà e garantirà la sicurezza della popolazione», ha aggiunto Gununu, spiegando poi che le forze regolari stanno avanzando e prendendo possesso di mezzi impiegati dalle truppe inviate da Haftar. «Questo attacco è sorprendente e ha distrutto le speranze dei libici per la democrazia mentre tutti si stavano preparando per la prossima conferenza nazionale a Ghadames». Nel caos, almeno 21 persone sono morte e altre 27 sono rimaste ferite in Libia dall'inizio dell'offensiva lanciata dal generale Haftar su Tripoli. È il primo bilancio diffuso dal ministero della Sanità del governo di unità nazionale (Gna) basato a Tripoli, guidato dal premier Fayez al-Sarraj. Il ministero non precisa se fra le vittime ci siano civili, ma la Mezzaluna rossa libica ha riferito della morte di uno dei suoi medici sabato. A sciverlo è il sito Alwasat citando il portavoce del ministero della Sanità, Amin Mohamed Al Hashmi, il quale ha precisato che fra le vittime ci sono «un medico, un assistente medico» e due altri civili. L'autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna) guidato da Khalifa Haftar, dal canto suo, sabato sera aveva riferito tramite il portavoce Ahmad al-Mesmari di 14 morti fra i suoi combattenti.

Intanto cresce la preoccupazione della comunità internazionale. Un appello a rispettare una «tregua umanitaria» di due ore per consentire «l'evacuazione di feriti e civili» da quattro zone a sud di Tripoli dove ci sono combattimenti è stato lanciato a «tutte le parti militari» dall'Unsmil, la Missione di supporto dell'Onu in Libia. L' «appello urgente», pubblicato sugli account Twitter e Facebook della missione, è per una tregua fra le 16 e le 18 ora locale e italiana a Wadi Al Rabie, al-Kikh, el-Azizia e Qaser Bin Ghashir. «Mentre ospitavamo a Tripoli il segretario generale dell'Onu», Antonio Guterres, «siamo rimasti sorpresi ascoltando della mobilitazione militare di Haftar dopo i progressi per una soluzione politica nel paese», ha detto Sarraj, dagli schermi della tv di stato. «Tutti coloro che sono coinvolti nell'attuale conflitto a Tripoli saranno condotti davanti alla giustizia, a livello locale e internazionale».
08-04-2019


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