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Gazzetta Ufficiale
L'Ue: procedura contro Italia giustificata

Il presidente della Commissione Ue Juncker: «L’Italia non è ancora una minaccia alla stabilità finanziaria, ma è un problema serio». Tria: intesa per evitare procedura

In giornata il comitato economico e finanziario dell'Ue, l'organismo di cui fanno parte i rappresentanti dei ministeri del Tesoro, ha sostenuto la linea della Commissione europea ritenendo che l'apertura di una procedura per deficit eccessivo basato sul debito nei confronti dell'Italia sia "giustificata".

Si tratta, in sintesi, dell'avvio effettivo della procedura, cosa che avverrà se nel frattempo non sarà raggiunto un accordo tra Commissione e Governo italiano sulle misure necessarie per rimediare alla mancata riduzione del debito nel 2018 e per assicurare che nel 2019 e nel 2020 sarà assicurata una diminuzione del debito/pil in linea con il patto di stabilità. «Pur rimanendo convinti che le regole Ue devono essere migliorate e semplificate, è nel nostro interesse trovare un compromesso» e arrivare a un «accordo» con Bruxelles per evitare la procedura di infrazione. Questo il messaggio lanciato dal ministro dell'Economia Tria nella sua informativa alla Camera sulla procedura d'infrazione Ue contro l'Italia per debito eccessivo.

«L'iniziativa della Commissione di riesaminare la posizione italiana» sul rispetto della regola del debito «fa parte delle normali procedure di sorveglianza previste dal Trattato e non è in contraddizione con l'accordo di fine 2018», ha detto Tria. La Commissione era «sostanzialmente tenuta» a preparare il Rapporto sul debito nel quale si ritiene giustificata l'infrazione. «In termini procedurali - ha ricordato il ministro - la questione passa ora al Comitato Economico Finanziario dell'Unione (CEF) che si riunisce oggi. Se il CEF approverà le conclusioni della Commissione e non interverranno nuovi sviluppi, la decisione verrà rimessa al Consiglio dell'Unione Europea». Ma l'Italia, ha sottolineato più volte e in chiusura del suo discorso, è pronta a cercare «un ragionevole punto d'incontro» e ad aprire una fase di dialogo per trovare un accordo per evitare la procedura.
 
«L'atteggiamento del governo italiano sarà costruttivo - insiste il numero uno del Tesoro -, ribadiremo le nostre ragioni agli altri paesi europei cui spetterà di trarre le conclusioni e cercheremo di trovare un ragionevole punto d'incontro». «Dovremo renderci disponibili a un dialogo serrato e costruttivo che consenta di arrivare a un accordo per evitare la procedura». È interesse del governo «normalizzare definitivamente le condizioni del nostro mercato dei titoli di Stato, la cui solidità è fondamentale non solo per i risparmiatori e le istituzioni finanziarie, ma anche e soprattutto per una vera ripresa dell'economia». «Il Governo monitora costantemente l'andamento dei conti pubblici ed è determinato a perseguire il fondamentale obiettivo di saldo strutturale e ad adottare tutte le cautele e le iniziative funzionali al raggiungimento di tale obiettivo».

Alla Commissione Ue la pensano diversamente però. «Credo che l'Italia corra il rischio di restare intrappolata per anni in una procedura per deficit eccessivo, e vorrei evitarlo, ma questo dipenderà dagli impegni che il Governo italiano prendera», ha detto il presidente della Commissione Jean Claude Juncker, spiegando di non voler umiliare l'Italia, nell'incontro organizzato da politico.eu. Poi ha aggiunto che «quello dell'Italia è un problema serio» e alla domanda se l'Italia fosse un pericolo per la stabilità finanziaria europea ha risposto: «Non ancora».
11-06-2019


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