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Agire
Roma invasa dai rifiuti, cittadini (e turisti) sdegnati

Raggi scrive a Regione e Governo. Irruzione in sede dell'Ama, insulti a dipendenti. La presidente dell'azienda: «Rispetto per chi lavora per limitare disagi»

Roma ancora nella morsa dei rifiuti, tra cassonetti strabordanti e sacchetti maleodoranti abbandonati a terra e a marcire sotto il sole. E mentre monta la protesta dei cittadini, e i turisti sono sempre più sorpresi dalla situazione, l'ordine dei medici di Roma ha parlato di un «serio rischio per la salute".

Il presidente dell'Ordine dei medici Antonio Magi ha deciso di scrivere una lettera al sindaco Virginia Raggi, al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, al ministro della Salute Giulia Grillo, e al ministro dell'Ambiente Sergio Costa, invitandoli ad intervenire «sinergicamente prima che la situazione degeneri ulteriormente». «Non creiamo inutili allarmismi», è stata la risposta della neopresidente di Ama, Luisa Melara. Intanto il sindaco Raggi parla di sabotaggi e di una «crisi stabilita a tavolino», chiedendo un intervento del presidente della Regione Lazio: «Gli impianti regionali di smaltimento dei rifiuti devono essere obbligati a ricevere la spazzatura di Roma fino al massimo della loro capienza. Questo può farlo Nicola Zingaretti con un'apposita ordinanza».

Di sicuro c'è, spiega il neo consigliere di Ama Massimo Ranieri, che «non abbiamo centri di raccolta, né centri di riuso. Portare la carta a Pomezia diventa un'operazione costosa e inutile. Vanno infrastrutturate la città e Municipi. La differenziata porta a porta sul 20% di un territorio con i cassonetti sull'80% non serve a nulla perché c'è la migrazione dei rifiuti. E anche sulle utenze non domestiche abbiamo qualche deficienza". Ma non solo: «Il 55% dei mezzi sono indisponibili, di Csl (i compattatori che svuotano i cassonetti lateralmente ndr) ne abbiamo la metà del necessario. C'è una gara partita nel 2017, c'è l'aggiudicazione definitiva, ma i primi arriveranno a settembre. C'è anche una carenza di personale: ci sono molte prescrizioni, molti non possono lavorare di notte, di giorno, al caldo, al freddo», ha detto Ranieri.

Nel caos, martedì è successo anche che tre persone, una con indosso un casco, hanno fatto irruzione nella sede Ama di Roma, e hanno aggredito e insultato degli operatori. La notizia è riportata dalla presidente Melara. «Chiediamo a tutti il massimo rispetto per chi lavora ogni giorno in prima linea profondendo il massimo dell'impegno per limitare i disagi di questi giorni», dice Melara, la quale ha quindi chiamato al telefono il tecnico operativo insultato dai tre cittadini per esprimere alla donna, allo staff e agli operatori «solidarietà e un ringraziamento particolare, a nome di tutto il Consiglio di Amministrazione, per aver gestito con responsabilità, professionalità e attaccamento all'Azienda l'episodio».
03-07-2019


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