Tunisia, recuperati 72 corpi in mare
Erano partiti dalla Libia verso l'Italia. Unhcr e Oim: stop a sostegno Guardia costiera libica fino a quando i migranti vengono riportati nei centri di detenzione
Sono stati recuperati altri 38 corpi in seguito al naufragio di una barca di migranti avvenuto il primo luglio scorso al largo delle coste tunisine. Sul gommone naufragato dieci giorni fa al largo delle coste tunisine di Zarzis erano più di 80.
Lo rende noto la Mezzaluna rossa che aggiorna il bilancio ufficiale delle vittime a 72. Trentasei delle vittime sono state trovate vicino a Zarzis nel sud-est della Tunisia e due al largo della vicina isola di Djerba, spiega Mongi Slim della Mezzaluna rossa tunisina. Uno dei tre sopravvissuti ha dichiarato all'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) che a bordo dell'imbarcazione, partita dalla costa libica di Zuwara per dirigersi per l'Italia, erano salite 86 persone. Secondo le dichiarazioni raccolte da uno dei sopravvissuti dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni, a bordo del gommone, partito dalle coste libiche di Zwara in direzione Italia, vi erano 86 persone.
Intanto Oim e Unhcr, le due agenzie delle Nazioni unite che si occupano di migranti e rifugiati, tornano a firmare oggi una nota congiunta in cui chiedono l'immediata liberazione ed evacuazione dei migranti prigionieri nei centri di detenzione libici e l'interruzione di ogni accordo a sostegno della Guardia costiera libica che continua a privare della libertà gli immigrati intercettati in mare e riportati indietro in un Paese devastato dalla guerra.
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