Ergastolo ostativo, no al ricorso dell'Italia
Strasburgo chiede di riformare la legge che impedisce al condannato di usufruire di benefici sulla pena se non collabora con la giustizia. Morra: «A rischio il 41bis»
La Corte europea dei diritti umani rifiuta la richiesta di un nuovo giudizio avanzata dal Governo italiano dopo la condanna - che adesso diventa definitiva - emessa il 13 giugno scorso e chiede all'Italia di riformare la legge sull'ergastolo ostativo, che impedisce al condannato di usufruire di benefici sulla pena se non collabora con la giustizia.
L'ergastolo ostativo prevede che chi è condannato all'ergastolo per reati di mafia e terrorismo non possa beneficiare della la libertà condizionale senza collaborazione con la giustizia. In diretta su facebook, il presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra dopo la decisione sull'ergastolo ostativo dichiara: «Ora è a rischio il 41bis. Il regime che controlla rigorosamente ogni forma di comunicazione - continua - nel 41bis non si può, né si deve comunicare perché, non avendo dato un segnale di ravvedimento, il detenuto è considerato ancora parte dell'associazione mafiosa».
Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha espresso la sua contrarieta: «Non condividiamo e faremo valere in tutte le sedi le ragioni del governo italiano e le ragioni di una scelta che lo Stato ha fatto, tanto anni fa, stabilendo che una persona può accedere anche ai benefici, a condizione però che collabori con la giustizia. Noi abbiamo un ordinamento che rispetta i diritti di tutti le persone ma che di fronte alla criminalità organizzata reagisce con determinazione». |