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Sud, Pil a -0,2%: risale gap con Nord

Lo spiega l'associazione per lo Sviluppo del Mezzogiorno Svimez in occasione della presentazione del Rapporto 2019. «Impatto del Reddito sul mercato del lavoro è nullo»

Il 2019 vede il Sud entrare in «recessione», con un Pil stimato in calo dello 0,2%, a fronte del +0,3% del Centro-Nord (+0,2% la media nazionale). È quanto emerge dal Rapporto 2019 di Svimez, 'associazione per lo Sviluppo del Mezzogiorno.

In occasione della presentazione del Rapporto 2019, l'associazione segnala quindi che per il 2020 si prosetta una «debole ripresa»: con il Mezzogiorno che crescerà non oltre lo 0,2% (a fronte dello 0,6% dell'Italia nel complesso). Viene quindi sottolineato che è «utile il Reddito di cittadinanza» ma «la povertà non si combatte solo con un contributo monetario: occorre ridefinire le politiche di welfare ed estendere a tutti in egual misura i diritti di cittadinanza. Peraltro l'impatto del Reddito sul mercato del lavoro è nullo, in quanto la misura, invece di richiamare persone in cerca di occupazione, le sta allontanando dal mercato del lavoro».

«Dall'inizio del nuovo secolo hanno lasciato il Mezzogiorno 2 milioni e 15 mila residenti, la metà giovani fino a 34 anni, quasi un quinto laureati». Così il Rapporto Svimez, che lancia l'allarme sulla «trappola demografica». In Italia nel 2018 si è raggiunto «un nuovo minimo storico delle nascite», si ricorda, sottolineando che al Sud sono nati circa 157 mila bambini, 6 mila in meno del 2017. La novità, spiega, è «che il contributo garantito dalle donne straniere non è più sufficiente a compensare la bassa propensione delle italiane a fare figli». Senza un'inversione di tendenza «nel 2065 la popolazione in età da lavoro diminuirà del 15% nel Centro-Nord (-3,9 milioni) e del 40% nel Mezzogiorno (-5,2 milioni)».

«Da fare ancora molto per assicurare il lavoro - ha detto il premier Giuseppe Conte alla presentazione del Rapporto -. Il tessuto sociale ed economico del nostro Sud sta soffrendo da diversi lustri, e registro con grande preoccupazione la crisi demografica con un crollo senza precedenti del tasso di natalità e crescente emigrazione verso nord e estero». Il presidente del Consiglio ha quindi sottolineato che «molto resta da fare per assicurare adeguate prospettive occupazionali». Conte, che è il primo presidente del Consiglio a partecipare alla presentazione del Rapporto Svimez, sottolinea che «le disuguaglianze si accrescono. La crisi ha determinato un sentimento di disagio nelle comunità insieme al senso di declino percepito come inesorabile soprattutto dai più giovani, con il diffondersi di sfiducia e rassegnazione che hanno un fondamento oggettivo e razionale».
04-11-2019


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