Esplosione a Quargnento: proprietario cascina ha confessato
Svolta nella notte, dopo che i carabinieri del Comando provinciale di Alessandria hanno ascoltato Giovanni Vincenti, a poche ore dai funerali dei tre pompieri morti
Ha confessato Giovanni Vincenti, il proprietario della cascina esplosa di Quargnento (Alessandria), fermato per attentato e fride all'assicurazione, ascoltato per dieci ore dai carabinieri nell'ambito delle indagini per la morte dei tre vigili del fuoco.
La svolta è arrivata dunque nella notte nelle indagini sull'esplosione di Quargneto. Indagata a piede libero la moglie Antonella Patrucco, in concorso. Assistito dall'avvocato Laura Mazzolini, l'uomo è sempre stato al centro dell'attività investigativa dei militari dell'Arma, agli ordini del colonnello Michele Angelo Lorusso. Il fascicolo aperto dal procuratore Enrico Cieri ipotizzava i reati di disastro doloso, omicidio plurimo e lesioni volontarie.
Vincenti era stato più volte sentito dai carabinieri, riconvocato venerdì sera, alle 21, a poche ore dai funerali solenni di Antonino, Marco e Matteo nella cattedrale dei Santi Pietro e Marco di Alessandria, alla presenza tra gli altri del premier Giuseppe Conte, del presidente della Camera Roberto Fico e del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese.
Stando alle prime informazioni, l'uomo è stato fermato per attentato e frode all'assicurazione, ascoltato per dieci ore dai carabinieri nell'ambito delle indagini per la morte dei tre vigili del fuoco. Esclusa la volontà di uccidere: per chi indaga, infatti, Vincenti voleva solo danneggiare l’immobile. Gli è stato contestato comunque l’omicidio plurimo perché non ha avvertito i soccorritori della presenza delle 5 bombole di gas. Per gli inquirenti la prova è schiacciante: il timer acquistato in un negozio di Alessandria è quello per le luci degli alberi di Natale. A casa gli hanno trovato il libretto di istruzioni. |