Pensioni, dal 2021 età uscita resta a 67 anni
“Graziati” i pensionandi che dal 2021 in poi si sarebbero potuti trovare ad attendere un mese in più. Il decreto è stato pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale
L’età per la pensione di vecchiaia resta a 67 anni. Lo dice il decreto del ministero dell’Economia, di concerto con quello del Lavoro, a cui tocca determinare gli eventuali aggiornamenti dell’età di vecchiaia e di altri requisiti alla variazione della speranza di vita, pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale.
Sono dunque “graziati” i pensionandi che dal 2021 in poi si sarebbero potuti trovare ad attendere un mese in più: il possibile aumento di un mese, conseguente all’incremento della longevità registrato nel 2018, infatti, non scatterà grazie all’arrotondamento alla terza cifra dopo la virgola. Una procedura relativamente innovativa visto che in precedenza, in occasioni analoghe, il calcolo era stato fatto utilizzando grandezze arrotondate alla prima cifra.
Dunque nel 2021 e nel successivo 2022 si maturerà ancora il diritto alla pensione di vecchiaia al compimento dei 67 anni di età. Non cambia nemmeno il requisito della pensione anticipata, fissato a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 e 10 mesi per le donne: ma questo valore era già stato "protetto" da eventuali modifiche - per legge e fino al 2026 indipendentemente dall’andamento dell’aspettativa di vita - con la manovra dello scorso anno. Nel 2018 la speranza di vita a 65 anni è stata di 20,9 anni, quella del 2017 di 20,6. La media arrotondata al primo decimale avrebbe prodotto una differenza di 0,1 rispetto al 2016 (speranza di vita pari a 20,7 anni) con conseguente scatto di un mese. Gli adeguamenti legati alle tendenze demografiche sono previsti per legge ogni due anni. Il decreto appena pubblicato riguarda il biennio 2021-2022.
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